«E’ un’amministrazione che si limita a fare l’ordinario»
Il consigliere Bruno Prestia chiede che la città ritrovi la centralità che ha sempre avuto
A tu per tu con il consigliere di minoranza della civica «Per Chivasso», Bruno Prestia.
Parliamo del Castello bis
«Questi due anni e mezzo sono praticamente volati. Non mi piace giudicare, lo lascio fare ai cittadini. Credo però che questa amministrazione, sia quella dell'ordinario. Fa ciò che per forza bisogna fare, senza strafare, finché è possibile soprassedere si aspetta… Non vedo progettualità forti, controllo del territorio, una cura costante della città, dai quartieri alle periferie alle frazioni. Ho dei dubbi che qualcuno conosca bene il territorio, perché è impossibile non vedere certe cose. Alcuni esempi: fermata autobus dei Cappuccini, 4 mesi nastrata e chiusa, sistemata solo dopo aver posto l'attenzione con una mozione che ho presentato in Consiglio. Oppure quel palo telefonico a rischio caduta a Betlemme che ho segnalato, su richiesta di alcuni cittadini, via mail al Comando e agli uffici, che ha visto l'intervento della Polizia Municipale poche ore dopo chiudendo la strada e intervenendo nel ripristino. O ancora l'abbandono di rifiuti abusivi, non solo al Borgo Sudest, ma anche in via Mezzano, via Momo e non solo. O le buche, i marciapiedi rotti. Possibile che non si rendano conto? Eppure è decisamente visibile, forse basterebbe ogni tanto farsi qualche giro… Fate un salto in via Caduti, all'altezza del parco di via Borla, guardate come sta affondando la strada… Nessuno ha visto nulla? Ecco, appena finisco l'intervista farò una mail di segnalazione»!
Un voto alla giunta?
«Non sono nessuno per dare voti. Con alcuni assessori ho più rapporti, con altri meno, in funzione delle loro deleghe. Con tutti c'è sempre rispetto, anche nella non condivisione. Quello con cui ho sicuramente più “battibecchi” è l'Assessore alle Manutenzioni, perché vorrei prendesse atto di quanto molto spesso sottopongo alla sua attenzione, senza soprassedere e soprattutto smetterla di pensare che si voglia fare una narrazione distorta della città. Vorrei maggiori attenzioni da parte di tutti, a quelle che sono le istanze che vengono sottoposte dall'opposizione, senza pensare a doppi fini. Le proposte che porto avanti, arrivano sempre da una conoscenza del territorio e da un profondo confronto coi cittadini. Vorrei si facesse altrettanto sia per la Giunta e per il Consiglio».
Gli errori di Castello?
«Domanda difficile. Forse quello di delegare troppo, di essere meno presente di quello che dovrebbe fare, un sindaco. Di essere, forse, troppo in mano ai gruppi e/o partiti che compongono la sua maggioranza , dove ognuno coltiva il suo orticello, anche in chiave futura. Non battere i pugni sui tavoli che contano, non fare sentire la voce della città, ad esempio sulle questioni sicurezza, stazione ferroviaria e ospedale. Quello che sento spesso dire ai cittadini è che tanto ormai è stato rieletto quindi non gli interessa più di tanto. Questo credo sia una sconfitta per tutti».
Come sono i rapporti con i colleghi della minoranza?
«Sono come quelli di chi vive in un condominio. C'è il vicino con cui prendi il caffè spesso, quello con cui vai a cena e passi la serata, quello con cui ti saluti per educazione, o scambi due parole perché si abita nello stesso condominio. Ognuno però cerca di fare la propria parte. Da questo lavoro, credo debba venire fuori l'alternativa, da chi sta lavorando per la città, vivendola tutti i giorni».
Per il 2025 cosa dobbiamo aspettarci?
«Sarà un anno importante, credo ci saranno evoluzioni negli assetti a livello mondiale, che sicuramente incideranno anche nel nostro Paese. Localmente le difficoltà ci sono in diversi settori, quindi bisognerà lavorare per cercare di tenere a bada il tutto, cercando anche di incentivare il lavoro nel nostro territorio ed il controllo verso situazioni di disagio. Bisogna aspettarsi anche momenti difficili da ogni punto di vista. E si sa, le difficoltà possono portare a molte variabili, quindi credo che alcuni settori vadano assolutamente attenzionati. Per quanto riguarda l’attività del Gruppo Consiliare di cui sono capogruppo, Per Chivasso, sicuramente la costanza nell'impegno che abbiamo dimostrato fino ad oggi, nell'ascolto del cittadino, nel seguire le problematiche, nel produrre documenti, ma anche proporre altre iniziative pubbliche come dibattiti. Per Chivasso è presente e vuole essere attiva il più possibile, il mandato elettorale va sempre rispettato».
Le priorità per Chivasso?
«Sono la sicurezza, le manutenzioni e il sociale. Sulla sicurezza è necessario un intervento importante prima che le cose possano peggiorare. Il caso della stazione e dell'area del Movicentro sono le più eclatanti. Per questo l'idea della petizione, che riprenderà a breve, e che sta avendo successo importante nei numeri (oltre mille online, sulle 500 quelle firmate fisicamente ai banchetti, che contiamo di raddoppiare entro il mese, per poi procedere con la presentazione in Comune e non solo). Sempre sula questione della stazione ho preso contatti con la Dirigenza del comparto Polfer. Ma c'è da tenere sotto controllo anche episodi di tentativi di truffa sia casa per casa sia nei parcheggi dei centri commerciali. Qualche settimana fa una signora mi ha raccontato il tentativo di furto nel parcheggio di un centro commerciale, dicendole che aveva perso dei soldi fuori dalla sua auto. Poi il vandalismo che vediamo ancora troppo presente, vedi i bagni di via Po, o i cestini divelti di via Del Collegio etc.. Poi passiamo alle manutenzioni, credo sia sotto gli occhi di tutti che ci sia quantomeno un problema di pianificazione. Basti pensare ai lavori della fibra, hanno fatto danni sulle strade senza che nessuno ne controllasse il ripristino. Oppure zone dove i marciapiedi sono solamente immense crepe, o ancora strade con buche evidenti che non sono state ripristinate. Ecco su questo credo manchi davvero una maggiore attenzione e programmazione di interventi. Sul sociale il periodo è sempre più difficile, sono molte le situazioni di difficoltà, non solo economiche, ma anche problematiche legate alla salute, alla solitudine, all'età avanzata, all'inquietudine… Sarà necessario intervenire in maniera mirata. Chivasso deve tornare ad essere capofila del territorio, e può farlo solo sostenendo lo sviluppo, i servizi fondamentali, il commercio ed il turismo. Fare la voce grossa sulla questione Sanità/Ospedale. La centralità è anche dal punto di vista dei trasporti, è necessario un rilancio dell'area ex Lancia con annessi posti di lavoro. Solo così Chivasso tornerà ad avere il ruolo che le spetta».
Prestia ha ragione su tutto. La città e' sporca, insicura, il commercio resiste a fatica, certi quartieri sono ignorati ecc.