CHIVASSO

Forza Italia sul sindaco Castello: «Non siamo garantisti a fasi alterne»

Clara Marta chiarisce: «Noi restiamo in aula perché crediamo che le istituzioni debbano andare avanti»

Forza Italia sul sindaco Castello: «Non siamo garantisti a fasi alterne»
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Forza Italia non chiede la testa del sindaco Claudio Castello. A tutti i costi. Sulla vicenda giudiziaria che l’ha visto coinvolto per le intercettazioni con l’imprenditore Pino Vazzana in carcere con l’accusa di essere ’ndranghetista e che in aula ha risposto alle domande del Pm e del giudice. Per loro questo è un dato di fatto da cui bisogna partire.

Forza Italia sul sindaco Castello

Forza Italia non chiede la testa del sindaco Claudio Castello. A tutti i costi. Sulla vicenda giudiziaria che l’ha visto coinvolto per le intercettazioni con l’imprenditore Pino Vazzana in carcere con l’accusa di essere ’ndranghetista e che in aula ha risposto alle domande del Pm e del giudice. Per loro questo è un dato di fatto da cui bisogna partire.

Clara Marta e Emanuela Tappero spiegano la loro posizione in modo chiaro e preciso. Posizione che Clara Marta ha illustrato al consiglio in programma per ieri sera.

L’intervento di Clara Marta

«Ho ascoltato e riflettuto sulle argomentazioni emerse riguardo a questa “delicata situazione”. Siamo e sono sempre stata convinta che nelle vicende giudiziarie che tirano in ballo la politica il senso della misura debba essere la stella polare che guida l’azione di noi amministratori. Non possiamo essere garantisti a corrente alterna. Nelle nostre prese di posizione e dichiarazioni nei confronti di vicende e persone che riguardano la nostra controparte - anzi, soprattutto se riguardano la nostra controparte - se siamo, come ritengo persone perbene e coerenti abbiamo il dovere di sostenere con tutta la nostra voce e le nostre forze la presunzione di innocenza.
Troppo spesso novelli Robespierre vogliono tagliare teste anzitempo e poi si ritrovano a loro volta ghigliottinati. Se gli avvisi di garanzia non sono ormai considerati, appunto, una garanzia dell’imputato ma una condanna a priori, se a volte le intercettazioni sono male interpretate o parti di esse estrapolate alla bisogna, e se articoli di giornale o servizi televisivi servono a mettere alla gogna persone che spesso vengono poi giudicate innocenti in tribunale, “Lo dobbiamo a quella cultura giustizialista fomentata negli ultimi decenni da una certa sinistra e da un certo populismo manettaro”. Chi si trova in questo vortice mediatico e giudiziario, anche se neppure indagato, vive un dramma terribile insieme ai suoi famigliari. Anche nel caso del Sindaco di Chivasso, come per chiunque altro vale il principio secondo il quale non sta a lui dimostrare la correttezza della propria condotta, ma alla giustizia l’eventuale presenza di reati.
Certo restano agli atti dichiarazioni quantomeno contraddittorie e la evidente inopportunità di alcuni contatti e comportamenti. Ma una cosa è l’inopportunità, altra sono i reati. Quello che serve in questa fase è equilibrio, umanità e rispetto. Lo scorso Consiglio Comunale abbiamo, con i colleghi di opposizione, messo in evidenza in modo forte l’aspetto politico di questi comportamenti inopportuni.

Mi permetto un personale ricordo. La sottoscritta è stata scelta come candidato del centro destra compatto.
Piacere di conoscere la candidata? No… L’approccio iniziale è stato “il giudizio” partendo dal essere definita fuori luogo. Heidi che viene giù dai monti. Graziosa fanciulla con la sua bicicletta... Plastica… La raccoglieranno martedì… Una Barbie.
Pesanti e ridicoli attacchi personali da parte di certi uomini del centrosinistra. Nel silenzio tombale delle tante pasionarie di sinistra che evidentemente considerano questi attacchi giustificabili, se avvengono nei confronti delle donne del centrodestra. Due pesi e due misure purtroppo.

Non una parola di solidarietà da parte di quelle donne di sinistra che stigmatizzano volgarità e cattiverie nei confronti della donna in senso lato. Strumentalizzare tirando in ballo un tatuaggio con frasi mafiose sul polpaccio, è stato inopportuno da parte vostra? Io penso di si.

Noi siamo di centro destra, di Forza Italia. Dove la cultura giustizialista di un certo populismo manettaro stile hooligan ha per anni sfogato il massimo della sua azione. Prima di emettere sentenze attendiamo, sempre e in ogni caso, che ad emetterle siano i tribunali.

La vostra lettera a difesa del sindaco grida orrore al giustizialismo. La sinistra grida scandalo al giustizialismo, quando politicamente si è sempre mossa a “colpi di Magistratura”. Abbiamo deciso noi di Forza Italia di restare in aula perché le istituzioni devono andare avanti.

Abbiamo fatto osservazioni e chiesto chiarimenti. Noi siamo garantisti e ci domandiamo: “Chissà se fosse stato accusato uno di destra, se la sinistra sarebbe stata così rispettosa?”.

Nenni diceva “la politica non si fa con i sentimenti, figuriamoci con i risentimenti”. Da ogni fronte, e al di sopra di tutto penso che non si debba mai perdere di vista il fine ultimo di essere persone».

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