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Gavazza in Regione, «Il risultato più importante è il raddoppio del Ponte Sant’Anna»

A tu per tu con l'esponente di spicco della Lega

Gavazza in Regione, «Il risultato più importante è il raddoppio del Ponte Sant’Anna»
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In questi 4 anni si è calato molto bene nel ruolo di consigliere regionale. Di certo la sua presenza sul territorio l’ha fatta sentire. A tu per tu con Gianluca Gavazza, esponente di spicco della Lega.

L'intervista a Gavazza

Ci stiamo avvicinando all'autunno, come sarà per i piemontesi?

«Il Covid e il conflitto russo-ucraino hanno rallentato l’economia ed accresciuto l'incertezza sull'evoluzione della congiuntura e sulla vulnerabilità di famiglie ed imprese. Nonostante questo, nel 2022 l'economia piemontese è cresciuta del 3,7% ritornando a livelli pre pandemia. Anche l'occupazione è cresciuta. Piccoli passi che ci permettono di sperare e confermano che l’impegno di rilancio della Regione regge i contraccolpi».

È soddisfatto di quanto ha realizzato in questi anni come consigliere regionale?

«Sì. Nonostante il Covid, arrivato quasi subito dopo il mio insediamento, si è lavorato bene e si sono portati nel nostro territorio dei risultati importanti. Uno è senza dubbio il raddoppio del Ponte Sant’Anna (con annessa ciclabile), sulla Dora Baltea, che unisce la provincia di Torino con la provincia di Vercelli tramite un’arteria che collega la Valle d’Aosta al porto di Genova.
Abbiamo poi il nuovo Ospedale dell’Asl To4, che sorgerà nell’area ex Montefibre di Ivrea. Una scelta che consentirà ai futuri pazienti e ai famigliari, ma anche ai lavoratori e alle lavoratrici del comparto sanitario provenienti da fuori, di usufruire del nuovo nosocomio servendosi, oltre che della tratta stradale agevolata dal casello autostradale San Bernardo d’Ivrea che verrà realizzato sulla bretella A4 (Torino-Milano) A5 (Torino-Aosta), anche, semplicemente, dalla linea ferroviaria Torino - Ivrea - Aosta.
Rispetto alla sanità c’è la realizzazione della Casa di Comunità di Cavagnolo nell'area ex Rocca per un importo di 3.040.000 euro e interventi di riordino e ammodernamento dell’Ospedale Civico di Chivasso per un importo di 2.850.000 euro, con l’obiettivo di migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie».

Cosa non rifarebbe più?

«Niente. Non mi piace guardare indietro. Si impara sempre da tutto quello che si fa, nel bene o nel male».

Cosa rimpiange di non aver fatto?

«Quello che non ho fatto è stimolo per fare. Mai arrendersi».

Fra i temi a lei più cari c’è la Chivasso-Asti cosa dobbiamo aspettarci?

«Nel 2019 non era immaginabile nulla, in quanto la linea non era percorribile. In questi anni vi è stata una completa ripulitura e bonifica del sedime ferroviario e delle aree di pertinenza delle stazioni. Il 2 ottobre 2022 è partito da Chivasso il primo treno storico a vapore della riapertura della “Ferrovia del Basso Monferrato”. L’utilizzo turistico è il primo passo per far seguire la riapertura al TPL, Trasporto Pubblico Locale, per una fruizione da parte di tutti i residenti e i lavoratori della collina e non solo».

Sanità, di cosa ha veramente bisogno il Piemonte?

«Il governo regionale guidato dal centrodestra ha messo in campo l’Azienda Zero per rendere più efficiente il sistema sanitario del Piemonte, dotando la nostra regione di una centrale operativa per la gestione e il controllo della spesa e dei servizi sanitari a valenza regionale. I piemontesi hanno bisogno soprattutto che i soldi vengano spesi bene. Gli investimenti in edilizia sanitaria sono passati da 11 a 524 milioni, senza nuove tasse e con un lavoro costante di riduzione del debito, che ha ottenuto il parere positivo dalla Corte dei Conti».

È ormai prossima la fine del governo regionale di Alberto Cirio, lei è pronto a ricandidarsi con la Lega?

«Squadra che vince non si cambia».

Un giudizio sul Governo Meloni?

«Il governo di centrodestra è vicino al Piemonte con quattro ministri piemontesi e Valditara, torinese d’adozione. Questo vuol dire un rapporto ravvicinato tra Roma e il Piemonte, in un momento in cui la nostra regione può essere veramente baricentrica».

Un passaggio su Chivasso, cosa ne pensa dell’attuale amministrazione?

«In questi quattro anni ho collaborato con Chivasso, come con tutti gli altri Comuni del territorio, mettendomi a disposizione per affrontare alcune delle molte problematiche locali. È doveroso per chi ricopre un ruolo istituzionale».

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