Gettone di presenza, c'è chi decide di donarlo alla Vapc
Ma Crittino tuona: "La beneficienza si fa in silenzio"
Durante l’ultimo Consiglio Comunale di Cigliano, tenutosi il 18 dicembre scorso, è stata approvata la conferma del gettone di presenza, fissato a 16,27 euro per ogni seduta. Diversi consiglieri di maggioranza hanno deciso di rinunciare a questa somma, devolvendola in beneficenza.
Gettone di presenza, c'è chi decide di donarlo alla Vapc
Tra i consiglieri che hanno scelto di destinare il proprio gettone all’associazione VAPC figurano Daniele Rametta, Francesco Demarco, Erminia Ardissino, Giovanni Savio e Pier Carlo Carlino. L’assessore Emiliano Grigolo, invece, ha optato per rinunciare alla propria indennità a favore delle persone meno abbienti, mentre l’assessora Raimonda Bresciani ha scelto di ricevere il denaro per poi destinarlo, a sua discrezione, a cause benefiche. Il vicesindaco Maurizio Regis ha comunicato che devolverà la somma a un’organizzazione che si occupa di minori disabili.
Le perplessità di Diego Marchetti
Tuttavia, il tema ha sollevato alcune obiezioni da parte dell’ex sindaco Diego Marchetti, ora capogruppo di minoranza. Marchetti ha espresso perplessità sul fatto che, durante il suo mandato, ai consiglieri fosse stato vietato rinunciare al gettone di presenza.
Sul punto è intervenuta anche la segretaria comunale, Antonella Mollia, sottolineando che non esiste un impedimento formale alla rinuncia: “È strano che si pensi che un consigliere comunale non possa rinunciare. In 33 anni di servizio mi è capitato spesso, soprattutto nei piccoli comuni, di assistere a casi di rinunce.”
Le reazioni di Fratelli d'Italia
Subito dopo il Consiglio, non si sono fatta attendere la reazione del gruppo politico a cui fa riferimento Marchetti, attraverso le parole di Stefania Crittino, presidente del circolo cittadino di Fratelli d'Italia: "Nel consiglio comunale del 18 dicembre 2024, alcuni consiglieri comunali del nostro paese hanno preso la lodevole decisione di rinunciare al proprio gettone di presenza in favore di un’associazione locale che svolge un lavoro fondamentale per la comunità. Questa scelta ha suscitato stupore e interesse, soprattutto nella consapevolezza che potrebbe esserci la possibilità di rendere questa pratica un automatismo istituzionale. Un’idea che, sebbene nobile, merita una riflessione più profonda.
Spesso si dice che la beneficenza dovrebbe essere fatta in silenzio, lontano da occhi indiscreti, per evitare che le buone azioni vengano strumentalizzate o trasformate in meri strumenti di visibilità personale. La generosità, infatti, dovrebbe essere un atto autentico, privo di secondi fini e non esposto ai quattro venti. La scelta dei consiglieri, sebbene lodevole, mi fa riflettere su quanto sia importante mantenere il focus sull’azione e non sulla visibilità.
Fino a oggi, non eravamo a conoscenza delle difficoltà economiche che questa associazione sta affrontando, vista la scelta dei consiglieri in suo favore. È fondamentale però riconoscere il valore del suo operato, così come quello di altre realtà che si dedicano ad aiutare le persone in difficoltà. Queste associazioni sono un pilastro della nostra comunità e il loro sostegno è imprescindibile per garantire un aiuto concreto a chi ne ha bisogno.
Invito quindi tutti i cittadini a seguire l’esempio dei consiglieri e a considerare la possibilità di donare il 5 per mille o effettuare una donazione alle associazioni locali. Anche un piccolo gesto può fare una grande differenza.
È importante sottolineare che ogni individuo ha la libertà di decidere come gestire i propri soldi. Tuttavia, un personaggio politico, un amministratore, ha la responsabilità di bilanciare le proprie scelte per evitare disequilibri e ingiustizie. La solidarietà deve essere un valore
condiviso e non un’azione isolata, e solo attraverso un’attenzione consapevole possiamo costruire una comunità più equa e solidale.