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Giorno del Ricordo senza commemorazioni, la critica di Per Chivasso

"Di tutto questo però, resta, ancora una volta, un silenzio assordante, di una amministrazione che decide deliberatamente di non ricordare, che decide di fare una netta differenza tra morti, quelli di serie A e quelli di serie B"

Giorno del Ricordo senza commemorazioni, la critica di Per Chivasso
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"Anche quest'anno, nella giornata del Ricordo, l'amministrazione chivassese guidata dal Sindaco
Castello, ha deciso di non fare nulla. Nessun evento, nessun comunicato, niente di niente". Con queste parole Bruno Prestia, capogruppo di Per Chivasso, critica la scelta della maggioranza.

Giorno del Ricordo senza commemorazioni, la critica di Per Chivasso

Prestia prosegue:

Eppure la Legge 30 marzo 2004, n. 92 dice: “La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale
"Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

A Chivasso la giunta Castello, forse presa dalle ultime vicende intestine al Partito Democratico, si “dimentica” di ricordare, non rispettando quanto invece è stato stabilito. Perché non esistono ricordi di serie A e di serie B, almeno per noi.

L'articolo 2 della legge recita quanto segue: in occasione del “Giorno del ricordo” di cui
all’articolo 1, sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i
giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la
realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero.

A Chivasso, cosa è stato previsto? Lo diciamo noi: nulla!!! Forse lunedì, metteranno giusto le
bandiere a mezz'asta, e finisce lì…

Di tutto questo però, resta, ancora una volta, un silenzio assordante, di una amministrazione
che decide deliberatamente di non ricordare, che decide di fare una netta differenza tra morti, quelli di serie A e quelli di serie B.

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