CIGLIANO

«Ho partecipato al Consiglio dalla piazza: la mia una provocazione»

Il sindaco l’ha ammonito perché qualcuno ha fatto delle foto ma Ranalli non ha paura.

«Ho partecipato al Consiglio dalla piazza: la mia una provocazione»
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«Ho partecipato al Consiglio dalla piazza: la mia una provocazione». Il sindaco l’ha ammonito perché qualcuno ha fatto delle foto ma Ranalli non ha paura.

«Ho partecipato al Consiglio dalla piazza»

Era il 18 agosto scorso quando il consigliere d’opposizione Flavio Ranalli ha deciso di partecipare alla seduta telematica del Consiglio comunale «comodamente» dalle panchine in piazza, di fronte al Palazzo Municipale.

La provocazione

«Il mio è stato un atto dimostrativo perché non trovo corretto che a Cigliano il Consiglio comunale non sia in presenza e ancor meno che non venga trasmesso in diretta streaming così da far assistere ai cittadini in diretta ai lavori della seduta - spiega Ranalli che nei giorni scorsi ha ricevuto una comunicazione del sindaco nella quale quest’ultimo accertava la violazione del regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale - Nel regolamento che il sindaco cita non c’è scritto da dove io debba assistere alla seduta. Io l’ho fatto in piazza e non è certamente colpa mia se qualche cittadino lì presente ha scattato foto al mio monitor, non sono stato io a divulgare le immagini.
Quello che io reputo veramente inaccettabile è che venga negata la possibilità ai cittadini di assistere ai consigli, è un loro diritto. Inoltre, nel corso della seduta sono state mostrate delle foto inerenti alla scuola che nessuno ha potuto vedere se non noi consiglieri poiché sul sito del Comune viene solamente pubblicato l’audio della seduta non un video. Io reputo invece che sia fondamentale che ogni cittadino possa vedere cosa succede, ma questo sindaco non vuole riconoscere né i diritti che hanno le minoranze consiliari né i suoi concittadini. Il motivo? Credo che lo faccia per evitare le critiche durante la seduta (anche se si sa, il pubblico non può intervenire) e per non far vedere i suoi atteggiamenti».

L'ammonizione del sindaco

Intanto Ranalli ha ricevuto un’ammonizione da parte di Marchetti che lo diffida a ripetere in futuro simili azioni. Nel documento si legge «mi avvalgo comunque del diritto di intraprendere a nome e per conto dell’Ente comunale azioni legali nei suoi confronti (Ranalli ndr) motivate dal fatto che avvisato in diretta continuava imperterrito l’azione lesiva in concorso con un altro soggetto violando palesemente l’articolo 10 del Codice penale aggravato dal fatto che in quel momento lei ricopriva la carica di pubblico ufficiale».
Insomma, sembra che la questione possa giungere in un’aula di tribunale.

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