CHIVASSO

Mensa, il sindaco parla di recupero coattivo ma la minoranza attacca

Uno tsunami a Palazzo Santa Chiara per le centinaia di migliaia di euro che non sono state riscosse

Mensa, il sindaco parla di recupero coattivo ma la minoranza attacca
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Uno tsunami si è abbattuto su Palazzo Santa Chiara dopo che sulle colonne di questo giornale è stato riportato un «buco» da quasi 800 mila euro legato ai servizi scolastici (mensa, trasporto etc) che centinaia di famiglie (i casi aperti sono mille 200) non hanno pagato dal 2015 al 2022. E non si tratta di bruscolini.

La replica del primo cittadino Claudio Castello

Usa toni duri il sindaco Castello per rispondere sulla questione della mancata riscossione di centinaia di migliaia di euro per il servizio mensa.
Entriamo nei dettagli con la premesse sempre del sindaco, che precisa: «Agli utenti morosi è negato il beneficio del servizio non onorato, ad eccezione della mensa».
«La questione della refezione scolastica - spiega Castello - va trattata nella consapevolezza che non possiamo privare del servizio bambini senza colpa, con gravi ripercussioni sulla loro salute e sulle relazioni socio-psicologiche ad esso legate. È giusto rimarcare come la mensa scolastica rivesta un carattere inderogabile, ma che tuttavia non ferma la rivalsa del Comune di Chivasso nei confronti delle condotte sbagliate delle famiglie coinvolte».
Spiega che tra pagamenti effettuati e rateizzazioni la cifra esatta si attesta attorno ai 600 mila euro: 100 mila sono già entrati nelle casse dell'ente e circa 110 mila sono oggetto di impegno al versamento da parte dell'utente. Quindi a suo dire: «Non si tratta di un "buco" ma di una cifra regolarmente indicata, come entrata dei bilanci delle annualità di riferimento per le quali è mancata la fase di riscossione in quanto l'utente non ha versato quanto dovuto. L'ufficio comunale si è occupato pertanto di una attività di ricognizione e di mappatura puntuale delle somme da risollecitare e da inoltrare, in caso di inerzia da parte delle famiglie interessate, agli enti individuati come agenti della riscossione per l'attivazione del recupero delle somme a residuo, altrettanto correttamente riportate nei documenti contabili. I solleciti negli anni sono stati inoltrati, facendo venir meno il termine della prescrizione, ed adesso siamo nella fase coattiva in cui interverrà l’agente riscossore a recuperare le somme mancanti. Una fase interrotta, a livello centrale, persino da Agenzia Entrate Riscossione in un lasso di tempo che abbraccia anche la pandemia e le decisioni conseguenziali dal punto di vista fiscale. Nel frattempo però, gli uffici si sono attrezzati anche con procedure automatizzate».
«Un ultimo elemento che mi preme sottolineare infine – ha concluso il primo cittadino – è che questa situazione non ha comportato aumenti sul costo del servizio. Negli ultimi 10 anni, solo pochi centesimi hanno caratterizzato la tariffa massima a pasto. Una conferma sul valore sociale che l’amministrazione comunale riconosce a questo servizio».

L’intervento di Liberamente (Claudia Buo)

Sulla questione della mancata riscossione del servizio mensa interviene la consigliere di LiberaMente Claudia Buo: «Parto dall’articolo 97 della costituzione: “Le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l'ordinamento dell'Unione europea, assicurano l'equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico. I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione”… Insomma occorre assicurare che i bilanci, anche dei Comuni siano in equilibrio e, soprattutto, che si tutelino i cittadini.
Per l’ennesima volta invece Castello & C. ci dimostrano come loro dei soldi dei cittadini proprio non si interessino. Oltre agli avanzi di amministrazione “mostruosi” (che occorre sempre ricordare sono soldi dei cittadini – TASSE - non spesi), oltre ad essersi “dimenticati” delle morosità colpevoli delle case ATC, oggi veniamo a sapere che si sono anche ”dimenticati” di richiedere i pagamenti per i servizi scolastici, mensa in testa. In fondo sono solo 800 mila euro. Siamo pronti alle solite pietose bugie che ci regaleranno… La certezza è che ancora una volta ricorreranno alle tasche dei cittadini, se non lo hanno già fatto destinando i nostri soldi non a servizi utili alla collettività ma a costituire il fondo crediti per poi poter dire “non c’è nessun buco di bilancio”. Applauso…»

La presa di posizione di Forza Italia

Commenta la capogruppo di Forza Italia Clara Marta: «Per il bilancio di una città come Chivasso 800 mila euro non incassati sono una cifra mostruosa: la prima cosa da fare è attivare tutti gli strumenti necessari per recuperare quanto dovuto al Comune per i servizi erogati alle famiglie, dalla mensa ai trasporti. Se dovesse avviarsi la prescrizione, al danno si aggiungerebbe la beffa. E se è vero che prima di oggi non era disponibile un archivio generale informatico, c'è da chiedersi perché il problema non sia emerso in tempo reale e non siano stati presi provvedimenti immediati, salvo venire poi tutto alla luce quando i buoi sono ormai scappati da tempo dalla stalla. Come per Atc bisogna andare a fondo anche su questo nuovo caso, non solo per recuperare cifre importanti per la nostra città, ma anche per fare in modo che situazioni simili non si verifichino più in futuro».

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