CHIVASSO

Minoranza all’attacco contro l’assessore alla cultura Gianluca Vitale

Nel mirino i contributi dati all’associazione «Officina Culturale», una sua creazione

Minoranza all’attacco contro l’assessore alla cultura Gianluca Vitale
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Viaggiano a braccetto il centro destra (tranne Forza Italia) e quell’ala del centro sinistra rappresentata da Claudia Buo (di LiberaMente) nel presentare una richiesta formale al sindaco Claudio Castello su un ipotetico «conflitto di interesse» dell’assessore alla cultura Gianluca Vitale in merito al contributo dato all’Officina Culturale.

Minoranza all’attacco contro l’assessore Vitale

Spiegano i consiglieri: «La delibera è stata votata anche dall’assessore Vitale, impegnato fino alla sua nomina in qualità di direttore artistico nell’associazione oggetto di contributo, associazione che ha attualmente come presidente e direttore artistico una candidata della lista civica “Noi per Chivasso” che ha indicato al sindaco Castello Gianluca Vitale in qualità di assessore».

E solo inopportunità o c’è qualcosa in più, dato che in alcune sezioni del sito dell’Officina Culturale (docenti e operatori) Gianluca Vitale risulta ancora (o così almeno era al momento di andare in stampa) direttore artistico e didattico dell’associazione?

Partono dalla Legalità i consiglieri Buo, Enzo Falbo, Matteo Doria e Bruno Prestia, citando la Carta di Avviso Pubblico (firmata da Vitale) che all’articolo 5, spiegano, mette nero su bianco che «Quando si manifestino situazioni di conflitto di interessi, compreso il caso in cui non vi sia un obbligo giuridico in tal senso, l’amministratore deve rendere pubblica tale condizione e astenersi da qualsiasi deliberazione, votazione o altro atto nel procedimento di formazione della decisione».

Tra i casi, Avviso Pubblico cita sia «la sussistenza di rapporti di coniugio, parentela o affinità entro il quarto grado, ovvero di convivenza, con persone operanti in organizzazioni specificamente interessate all’oggetto delle decisioni cui l’amministratore partecipa, anche nei casi in cui detti rapporti non configurano situazioni che danno luogo a incompatibilità previste dalla legge o da altre norme», che «la sussistenza di rapporti di frequentazione abituale con persone operanti in organizzazioni specificamente interessate all’oggetto di decisioni di rilevanza economica cui l’amministratore partecipa direttamente, anche nei casi in cui detti rapporti non configurano situazioni che danno luogo a incompatibilità previste dalla legge o da altre norme».

E nell’Officina Culturale, di parenti e amici Vitale ne ha più di uno.

Secondo i consiglieri che hanno firmato il documento la presenza di un conflitto di interesse è evidente anche dal diverso comportamento tenuto dall’assessore stesso nel mese di agosto 2023 (seduta del giorno 24) quando ha presenziato e votato le delibere 202 e 204 relative a contributi riconosciuti per iniziative culturali ad associazioni diverse dall’Officina Culturale ma non risulta presente (e di conseguenza non ha votato) la delibera n. 203 relativa a contributi destinati alla stessa Officina Culturale.

Fatta questa lunga premessa, richiedono al Segretario Comunale e al Sindaco, nel rispetto dell’articolo 22 della «Carta di Avviso Pubblico» di procedere assumendo le iniziative necessarie come previste dal codice stesso.

Clara Marta ed Emanuela Tappero, di Forza Italia, come detto non hanno firmato il documento semplicemente perché, spiegano, «Ognuno ha il suo metodo di lavoro, e abbiamo ritenuto di non entrare nel merito di questa vicenda. Non è che non ci interessa capire se ci sia inopportunità o meno, ma visto che sono evidenti le spaccature all’interno del centro sinistra non vogliamo essere strumentalizzati. Ognuno opera con il proprio stile. Il nostro è diverso da quello della sinistra».

Abbiamo chiesto più volte all’assessore Vitale se volesse intervenire sull’argomento, ma al momento di andare in stampa non ha rilasciato alcuna dichiarazione.

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