Monchietto ha lasciato il timone all’amico Sellaro
Il candidato a sindaco che non ricopre il ruolo di capogruppo
Seduti nella platea del teatro «Cinico Angelini» per assistere al primo Consiglio comunale del Ferrero bis, i crescentinesi pensavano di udire, dopo il discorso del sindaco Vittorio Ferrero, la voce dell’avversario, il candidato a primo cittadino sconfitto Ernesto Monchietto (nella foto).
Monchietto ha lasciato il timone all’amico Sellaro
Invece, l’unica volta che la sua voce è stata udita dai presenti è stata quando ha dovuto rispondere «Presente» al segretario comunale. Poi più nulla. Eppure lui dovrebbe esser il capogruppo d’opposizione, colui che dovrebbe guidare la sua squadra nel controllo dell’operato della maggioranza. Ma non è così. Non sarà così e lo si comprende sin da subito perché appunto, dopo gli interventi del sindaco, ecco che a prendere la parola è Salvatore Sellaro, consigliere comunale di minoranza che ha raccolto 84 preferenze, è il quarto eletto per l’opposizione. E a margine del Consiglio, lo schieramento annuncia che lui sarà il capogruppo.
Insomma, Monchietto, perse le elezioni non scende dalla nave ma resta a bordo come mozzo, il capitano è e sarà Sellaro.
Ma se le elezioni fossero andate diversamente, Monchietto avrebbe fatto guidare il vascello sempre dall’amico Sellaro oppure avrebbe preso il timone e l’avrebbe condotto senza paura nei mari più oscuri?
Un quesito che molti in queste ore si stanno ponendo in città dove però al comando c’è Vittorio Ferrero.