TORRAZZA PIEMONTE

Nido e scuola media, ecco cosa farebbe Gavazza

Il gruppo che appoggia la candidata a sindaco analizza la scelta di destinare l’ex scuola soltanto all’asilo

Nido e scuola media, ecco cosa farebbe Gavazza
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Il nuovo asilo nido nell’ex scuola di Borgoregio e l’apertura del dialogo con la Curia di Ivrea per il terreno dove realizzare la media a Torrazza Piemonte sono i due temi sui quali si focalizza l’attenzione della candidata a sindaco Martina Gavazza (nella foto) e del suo gruppo di lavoro.

Nido, ecco cosa farebbe Gavazza

«Sono due argomenti molto interessanti quelli che il nostro sindaco ha proposto e noi su questi ci siamo confrontati – spiega Gavazza – Sono idee buonissime, ma ci siamo posti alcuni quesiti sui due temi.
Partiamo dal nido, anche se poi è valida anche per le medie. Analizzando i dati legati alla crescita demografica e del territorio la popolazione è aumentata e lo dimostra l’evoluzione dell’edilizia. Ma oggi è tutto fermo, non ci sono più gru e cantieri all’opera. Non ci sono più nuove costruzioni. Questo ci porta a pensare, analizzando i dati Istat in nostro possesso così come la relazione dello stesso ente, a prevedere che la situazione non cambierà. Oggi invece si è raggiunta una stabilizzazione. Dunque la nostra riflessione è la seguente: il sindaco afferma che ci sono delle famiglie in lista d’attesa perché il nostro micronido ospita fino a 25 bambini. Teniamo conto che in questi ultimi anni, i nati non superano mai i 20 all’anno. Dunque, la realizzazione del nuovo nido, che comporta un dispendio enorme di denaro, sarà sostenibile? Anche se il costo del lavoro sarà a carico dell’azienda che lo gestirà, vuol dire che per un periodo di tempo molto lungo non corrisponderà alcuna somma al Comune nonostante l’utilizzo di un bene pubblico. Perché, se veramente c’è questa necessità non si è pensato, come ha fatto l’Amministrazione vicina di Rondissone, di presentare un progetto per ottenere i fondi del Pnrr? Sarebbe stata un’occasione da cogliere al volo. Vogliamo anche dare un suggerimento a questa Amministrazione perché vogliamo essere, ora come in futuro, collaborativi: visto che oggi c’è l’esigenza di un nido più grande ma non sappiamo se sarà così anche tra cinque anni, perché non pensare di realizzare una struttura duttile, vale a dire in grado di ospitare il nido ora ma magari in futuro trasformarsi in un polo sanitario territoriale. O ancora ci viene da pensare di destinare il primo piano al nido e al piano terra un centro ad alta e media complessità assistenziale.

Inoltre riflettiamo anche sulla collocazione: il paese si è sviluppato maggiormente verso Chivasso, questo vorrebbe dire che le famiglie che portano il bambino al nido dovrebbero per forza avere un’auto. Famiglie, intendiamo anche i nonni perché è un dato di fatto evidente che molto spesso i bimbi vengano accompagnati o presi da loro. Perché parliamo di auto? Perché a parte la distanza, c’è anche una questione di sicurezza: a piedi non è certamente fattibile, non c’è un passaggio idoneo pedonale».

La scuola media

Gavazza poi fa una disamina sulla nuova scuola media che il sindaco vorrebbe realizzare immediatamente dietro la Casa di riposo: «In questi anni ho imparato che i rapporti sono delicati e importanti dunque cominciare subito con il giudicare “inutile lasciare lì un’area senza farne nulla” non sembra il modo migliore per avviare un confronto con la Curia. Sicuramente la benedizione papale ricevuto dall’Amministrazione sarà utile ma ripeto che giudicare le scelte di altri non è buona cosa. Inoltre reputo che presentare delle idee su un bene non di proprietà non è una strada corretta per chi è al Governo. Non si possono buttare idee perché siamo in campagna elettorale quando non si è certi che ci sia un accordo tra Comune e Curia (almeno così pare). Mi piacerebbe che da chi siede nella stanza dei bottoni da 10 anni ci fossero più concretezza, più progetti veri e meno parole. Oggi mi sembra che le dichiarazioni del sindaco siano solo delle promesse sperando che in primavera, oltre ai boccioli, sboccino anche delle certezze».

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