il caso

Nucleare in Canavese, la parola ad Alternativa civica

L'intervento di Deluca e Multari.

Nucleare in Canavese, la parola ad Alternativa civica
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Nucleare in Canavese, la parola ad Alternativa civica, il gruppo consiliare di minoranza di Brandizzo.

Nucleare in Canavese, la parola ad Alternativa civica

Nucleare in Canavese, la parola ad Alternativa civica, il gruppo consiliare di minoranza di Brandizzo:

“Siamo venuti a conoscenza che il Governo nazionale ha tolto il segreto di Stato e la Sogin ha pubblicato la Cnapi, la carta dei luoghi in cui potrà sorgere il sito nazionale di stoccaggio dei rifiuti radioattivi.
Dalla documentazione si apprende che tra le 67 zone individuate, quella del basso canavese insistente sui territori di Rondissone-Mazzè-Caluso rientra tra le “aree potenzialmente idonee” ad ospitare il deposito nucleare nazionale; questa area infatti è tra le 12 di Classe 1, ovvero considerata tra le ubicazioni da preferirsi rispetto a tutte le altre.
Si parla di circa 78 mila metri cubi di rifiuti radioattivi a bassa e media attività da stoccare, con un  intervento che costerà allo Stato circa 900 milioni di euro.
Una decisione così delicata non può essere imposta e nemmeno può prescindere da una partecipazione trasparente degli enti locali, oltreché dall'avvio di un serio dibattito pubblico che non sia però uno scaricabarile tra territori.
Il chivassese ha subìto negli anni un pesantissimo impatto ambientale sulle proprie popolazioni, che non rende tollerabile un ulteriore incremento di fattori inquinanti. Non bisogna permettere che il nostro territorio diventi la pattumiera radioattiva del Paese! Riteniamo sia fondamentale che i Comuni
coinvolti e quelli limitrofi facciano fronte unitario in sede di consultazione pubblica, prevista dopo la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee.
Ci batteremo per difendere il territorio in una logica collaborativa, invitiamo il Comune di Brandizzo e i comuni del chivassese ad avviare un tavolo di concertazione con i comuni coinvolti dell’area valutata idonea ad ospitare le scorie nucleari è necessario avviare quanto prima un dialogo sui territori coinvolgendo tutti gli enti locali e i parlamentari. Siamo pronti ad una larga mobilitazione istituzionale e di cittadinanza per opporci a questa scelta localizzativa.
L'unico obiettivo deve essere ottenere che ogni decisione che sarà presa avvenga nella piena trasparenza e con la massima tutela della salute dei cittadini e del futuro del territorio".

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