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Nucleare, Speranza vuole una delibera per dire no al Deposito a Trino

Il testo proposto dal consigliere d'opposizione di Crescentino

Nucleare, Speranza vuole una delibera per dire no al Deposito a Trino
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Questa sera (giovedì 11 gennaio 2024) si svolgerà il Consiglio comunale aperto a Trino tutto dedicato all'autocandidatura della città ad ospitare il deposito definitivo.

Nucleare, l'autocandidatura di Trino

Non è un segreto che il sindaco di Trino, Daniele Pane, voglia auto candidare la propria città ad ospitare il Deposito nazionale unico dei rifiuti radioattivi, nonostante non sia mai stato preso in considerazione da chi ha stilato la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee a ospitare il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico. Un pensiero che non unisce, però, tutta la città di Trino e nemmeno il Vercellese e Torinese. Intanto oggi, giovedì 11 gennaio, la parola passa agli esperti. Alle 21 nella biblioteca di via Irico 7 si svolgerà un Consiglio aperto su accordo tra maggioranza e opposizione. Gli esperti sono: Nicola Ippolito, responsabile tecnico-scientifico della divisione nucleare del Ministero dell’Ambiente; Stefania Uras, vice direttore della funzione Deposito nazionale e parco tecnologico di Sogin; Michele Rosati, responsabile Area qualifica di sito e geologia applicata di Sogin; Carlo Giraudi, ex dipendente Enea; l’avvocato Gian Maria Mosca e Dario Zocco, ex direttore del Parco del Po.

Speranza vuole una delibera per dire no al Deposito a Trino

Una questione sulla quale si è pronunciato anche il sindaco di Crescentino Vittorio Ferrero. Parole che però non bastano al consigliere di minoranza Carmine Speranza che spiega:

Non sono sufficienti roboanti annunci sui mass media. Per opporsi al deposito nucleare nel comune di Trino, occorre una delibera di consiglio inequivocabile, da trasmettere alle autorità competenti. Quindi ho depositato immediatamente una proposta in tal senso in Comune.

Qui di seguito il documento deposito dal consigliere:

Premesso che la Guida Tecnica n. 29, predisposta, approvata e pubblicata nel 2014 dall'Autorità di controllo per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ex ISPRA, ora ISIN) contiene i criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività, con l’obiettivo di garantire il confinamento e l’isolamento dei radionuclidi dalla biosfera, al fine di assicurare nel tempo la protezione della popolazione, dell’ambiente e dei beni;
la Guida Tecnica 29, al fine di assicurare i necessari margini di sicurezza per il confinamento e l’isolamento dei rifiuti dal contatto con la biosfera, fornisce in particolare i “Criteri di Esclusione” che sono stati definiti per escludere le aree del territorio nazionale le cui caratteristiche non permettono di garantire piena rispondenza ai seguenti requisiti:
• stabilità geologica, geomorfologica ed idraulica dell’area al fine di garantire la sicurezza e la funzionalità delle strutture ingegneristiche da realizzare secondo barriere artificiali multiple;
• confinamento dei rifiuti radioattivi mediante barriere naturali offerte dalle caratteristiche idrogeologiche e chimiche del terreno, atte a contrastare il possibile trasferimento di radionuclidi nella biosfera;
• compatibilità della realizzazione del deposito con i vincoli normativi, non derogabili, di tutela del territorio e di conservazione del patrimonio naturale e culturale;
• isolamento del deposito da infrastrutture antropiche ed attività umane, tenendo conto dell’impatto reciproco derivante dalla presenza del deposito e dalle attività di trasporto dei rifiuti;
• isolamento del deposito da risorse naturali del sottosuolo;
• protezione del deposito da condizioni meteorologiche estreme;

Valutato che per il territorio della Pianura Risicola Vercellese risultano di particolare interesse i seguenti Criteri di Esclusione:
CRITERIO N. 3. Devono essere escluse le aree interessate da fenomeni di fagliazione;
CRITERIO N. 4. Devono essere escluse le aree caratterizzate da rischio e/o pericolosità geomorfologica e/o idraulica di qualsiasi grado e le fasce fluviali;
CRITERIO N. 10. Devono essere escluse le aree caratterizzate da livelli piezometrici affioranti o che, comunque, possano interferire con le strutture di fondazione del deposito;
CRITERIO N. 11. Devono essere escluse le aree naturali protette identificate ai sensi della normativa vigente;
CRITERIO N. 12. Devono essere escluse le aree che non siano ad adeguata distanza dai centri abitati;
CRITERIO N. 13. Devono essere escluse le aree che siano a distanza inferiore a 1 km da autostrade e strade extraurbane principali e da linee ferroviarie fondamentali e complementari;
CRITERIO N. 14. Devono essere escluse le aree caratterizzate dalla presenza nota di importanti risorse del sottosuolo;
CRITERIO N. 15. Devono essere escluse le aree caratterizzate dalla presenza di attività industriali a rischio di incidente rilevante, dighe e sbarramenti idraulici artificiali, aeroporti o poligoni di tiro militari operativi.

Ricordato che il procedimento di selezione delle aree potenzialmente idonee per il Deposito Nazionale si è svolto negli scorsi anni secondo quanto stabilito dal Dlgs 31/2010, e ha visto Sogin applicare all’intero territorio nazionale i criteri di esclusione selezionando 67 aree potenzialmente idonee, inserite nella CNAPI, ed escludendo tutte le altre;
che l’intero territorio della Provincia di Vercelli e vaste zone limitrofe risultano esclusi dalla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee sulla base dei criteri di esclusione previsti dalla Guida Tecnica 29 e sono pertanto oggettivamente inidonei ad ospitare in sicurezza il Deposito Nazionale;

Preso atto
- che secondo quanto previsto dal D.lgs 31/2010 il Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica in data 13 dicembre 2023 ha emanato la proposta definitiva della Carta delle Aree Idonee (CNAI) sulla base di ulteriori analisi e degli approfondimenti effettuati da Sogin, da ISIN e da tutti i soggetti che hanno preso parte alla procedura pubblica di selezione;
- che CNAI classifica come “idonee” esclusivamente 51 aree, e che pertanto tutto il rimanete territorio nazionale viene ufficialmente e definitivamente classificato come “non idoneo”, compreso il territorio della Pianura risicola Vercellese;
- che per la Pianura risicola Vercellese è in corso la VAS per il Contratto di Zona Umida che comprende TRINO e ben 14 Comuni circostanti:
1 CARESANA, 2 CARESANABLOT, 3 DESANA, 4 FONTANETTO, 5 LIGNANA, 6 LIVORNO FERRARIS, 7 OLCENENGO, 8 PALAZZOLO, 9 PRAROLO, 10 RIVE, 11 RONSECCO, 12 TRICERRO, 13 TRONZANO, 14 VERCELLI;

valutato con preoccupazione che il Decreto-legge 181 pubblicato il 9 dicembre 2023 ha introdotto la possibilità per gli enti territoriali le cui aree non sono presenti nella proposta di CNAI di poter comunque presentare la propria autocandidatura a ospitare sul proprio territorio il Deposito Nazionale;

Ritenendo che le autocandidature devono essere permesse solamente a quei Comuni le cui aree siano risultate “idonee” nella CNAI, senza furberie che privilegino gli interessi rispetto alla sicurezza dei cittadini.

delibera di Impegnare il Sindaco e la Giunta comunale
- ad esprimere la contrarietà del Comune di Crescentino rispetto alla possibilità di presentare autocandidature per ospitare il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi da parte di quegli Enti territoriali che sono stati formalmente esclusi dalla procedura ufficiale di valutazione e selezione che ha portato alla redazione della Carta delle Aree Idonee;
- ad informare di tale contrarietà la Provincia di Vercelli, la Regione Piemonte, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Parlamento, l'ISIN e la Sogin.

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