Nuovo Piano Regolatore: ecco come sarà la Chivasso del futuro
Il punto con l’assessore e vice sindaco Pasquale Centin, tra aree industriali e il sogno dei (quasi) 30 mila abitanti
Nuovo Piano Regolatore: ecco come sarà la Chivasso del futuro. Il punto con l’assessore e vice sindaco Pasquale Centin, tra aree industriali e il sogno dei (quasi) 30 mila abitanti.
Nuovo Piano Regolatore
«Il Consiglio Comunale ha approvato mercoledì sera la Proposta tecnica del Progetto preliminare del nuovo Piano Regolatore. Un appuntamento atteso, e primo traguardo raggiunto. Obiettivo strategico del programma di Governo del sindaco Claudio Castello.
Sette ore di discussione appassionata, analisi ed idee al confronto.
Un lavoro collettivo, multidimensionale e multidisciplinare, di grande complessità. Anni di lavoro che arrivano ad un primo risultato. La proposta di pianificazione sarà ancora possibile affinarla, e perché no migliorarla, ma sono convinto che la strada imboccata sia quella giusta.
Un grazie sincero va agli uffici comunali, ai professionisti incaricati, ai consiglieri comunali di maggioranza e minoranza per l’impegno e l’attenzione, ed ai colleghi di Giunta, a partire dal Sindaco».
Pasquale Centin, vice sindaco e assessore con delega all’urbanistica, non nasconde la propria soddisfazione mentre, nella sala consiliare di Palazzo Santa Chiara, posa gli occhi sulle grandi mappe che descrivono il futuro assetto della città.
Fabbriche (si spera), case, servizi, una serie di interventi pianificati per arrivare a una città in grado di crescere fino a sfiorare (la cifra tonda non è stata messa nero su bianco per scaramanzia) i 30 mila abitanti: 29 mila 884, per essere precisi.
Obiettivo 30 mila abitanti
Un numero più basso rispetto a quanto previsto dal PRG del 2004 (ancora vigente) ma che anche a fronte del calo demografico sembra essere realistico, anche perché Chivasso resta la 12ª città a livello provinciale e la 24ª a livello regionale. Si riducono comunque le aree d’espansione, con una richiesta più finalizzata ai bisogni in ambito familiare o alla permanenza di nuovi «nuclei» accanto a quelli d’origine. In parole povere, figli che vogliono «mettere radici» accanto ai genitori.
Entrando nel dettaglio, si ipotizzano: 443 abitanti in ambiti completamento e nuovo impianto; 1190 abitanti su previsione insediative confermate dal PRG vigente; 1246 abitanti per riusi e rigenerazioni; 686 abitanti in perequazione.
Il tutto limitando al massimo il consumo del suolo, uno degli obiettivi seguiti da tecnici e amministrazione, addirittura inferiore al 5%.
Complessivamente il consumo del suolo è di 338 mila 400 metri quadrati, di cui 284 mila 300 mq Produttivo / Commerciale (84,01%) e 54 mila 100 mq Residenziale ovvero (15,99%).
Ambiti di nuovo impianto produttivo
Per quanto riguarda le nuove aree industriali (tema che comunque ha fatto storcere il naso alla minoranza che ha ricordato come siano ancora numerosi i terreni idonei ma inutilizzati), il nuovo PRG prevede 376 mila 463 metri quadrati tra la discarica di Regione Pozzo e la provinciale per Montanaro, area indicata come NP1.
Decisamente più piccola, invece, la NP2, tra la linea ferroviaria e via Monte Grappa, immediatamente ad Ovest dei capannoni di via Volpiano: l’area si estende su 80 mila 291 metri quadrati, di cui poco meno di 30 mila destinati alla viabilità.
La speranza, quindi, è che Chivasso possa attrarre una grande realtà industriale, anche se sul piatto c’è ancora il Polo Logistico della APRC i cui lavori, stando alle informazioni ricevute da Palazzo Santa Chiara, dovrebbero partire nel corso del 2025.
Area ex Imprevib
Importantissimo, poi, sarà il recupero dell’area ex Imprevib, a nord di corso Galileo Ferraris.
«L'area ex Imprevib - spiega Centin - è un'area di rigenerazione caratterizzata da un alto grado di defunzionalizzazione e sottoutilizzo, oltre che da deboli rapporti di connessione con l’immediato intorno territoriale e insediativo, e con la città nel suo complesso. Costituisce elemento di discontinuità e frattura percettiva del quadro paesaggistico dell’urbanizzato, presentando volumi fuori scala e caratteristiche tipologico-architettoniche disomogenee rispetto al contesto.
L'obiettivo del PRG e la riconfigurazione e riconnessione urbana degli ambiti interni ai centri abitati e riqualificazione ambientale di quelli extraurbani, definendo le più opportune prospettive di trasformazione, in base alle consistenze edilizie esistenti, alla qualità architettonica del patrimonio edilizio, alle caratteristiche paesaggistiche e ambientali, alle esigenze del contesto circostante o a quelle più generali della città, secondo le seguenti linee di indirizzo: rafforzamento delle connessioni funzionali con l’intorno urbano, in modo particolare per quanto riguarda la viabilità e le aree per servizi; diradamento, ove possibile, dei tessuti più congestionati, attraverso la loro sostituzione con strutture insediative più ariose e permeabili; recupero e valorizzazione degli edifici e degli ambienti urbani di importanza architettonica, storica, testimoniale o identitaria; miglioramento delle condizioni ambientali, attraverso eventuali opere di bonifica, di deimpermeabilizzazione, di mitigazione delle “isole di calore”, di incremento della superficie a verde di arredo e di fruizione; rimozione (o mitigazione) degli elementi costituenti motivo di degrado del contesto urbano e della sua complessiva percezione. Al fine di dare attuazione a quanto sopra occorrerà provvedere alla demolizione di tutte le strutture esistenti prevedendo una fascia boscata di schermatura lungo i lati adiacenti la ferrovia e il cavalcavia fruibile dalla cittadinanza per il gioco e lo sport Le destinazioni d'uso ammesse sono residenziali, ricettiva, produttiva artigianale, commercio al dettaglio, direzionale e servizi».