CHIVASSO

Officina culturale, "Anche se non c’è conflitto non voterò più nulla"

L’assessore Gianluca Vitale interviene sulla questione sollevata da alcuni consiglieri comunali di minoranza

Officina culturale, "Anche se non c’è conflitto non voterò più nulla"
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L’assessore Gianluca Vitale e la tegola del conflitto di interessi sollevata da alcuni consiglieri per la sua vicinanza all’Officina culturale.

Allora parliamo del presunto conflitto di interessi

«Prima di tutto però occorre una premessa perchè è utile chiarire alcuni aspetti che ritengo importanti. In primis, visti alcuni riferimenti citati, che potevano far emergere dubbi, meglio specificare in modo inequivocabile che il sottoscritto non riveste più nessun incarico nell’associazione dal 12 luglio 2022, data in cui mi sono dimesso ufficialmente da Vice presidente e dal 15 luglio, data in cui è cessata per mia volontà la carica di direttore artistico. Quindi subito dopo la nomina ho formalmente e comunicato via pec le mie dimissioni da qualunque incarico specifico a Officina culturale. Se sul sito, in qualche sottosezione o sul motore di ricerca di Google appare ancora la dicitura afferente ai precedenti incarichi è semplicemente dovuto a refusi per altro facilmente verificabili. Chiarito questo tutti gli incarichi svolti in passato dal sottoscritto come direttore artistico sono stati sempre esercitati come volontario appassionato e ad esclusivo titolo gratuito. Officina culturale è un ente no profit che persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e svolge attività di interesse generale dettate dal codice del terzo settore. Chivasso è una piccola cittadina e tutti coloro i quali svolgono da anni attività di volontariato a qualunque titolo e in qualunque settore sono conosciuti».

Sulla delibera oggetto di interrogazione vuole aggiungere qualcosa?

«E’ importante comprendere l’iter della delibera oggetto di interrogazione, come ho voluto fortemente, infatti, la stessa ha avuto un iter particolare rispetto alle altre in quanto per l’assegnazione dei contributi alle associazioni che proponevano delle attività aggiuntive per il piano dell’offerta formativa delle scuole, ho voluto un avviso pubblico e una commissione formata anche da personale scolastico per un primo filtro e poi che solo ed esclusivamente le scuole in piena e completa autonomia scegliessero i progetti a cui aderire. In sostanza l’amministrazione comunale non ha potuto indicare le associazioni a cui elargire i contributi ma solo le scuole hanno potuto farlo esercitando una scelta libera, autonoma e a titolo assolutamente discrezionale. In pratica la delibera in questione si limitava a convalidare le risorse per soggetti scelti da altri. Altra valutazione da fare è che la delibera sarebbe passata lo stesso anche senza il mio voto che non è stato affatto determinante vista la condivisione di tutti i presenti».

E la carta di avviso pubblico e il presunto conflitto di interessi?

«Ecco appunto, io ho aderito volontariamente alla carta di avviso pubblico che, ricordiamolo, è un’associazione che promuove la cittadinanza responsabile e la cultura della legalità, perché credo nei suoi valori, quindi è facile comprendere che non avrebbe avuto senso per me fare una forzatura che è stata dettata dalla particolare situazione che ho sopra descritto oltre a tanti altri fattori dettati dalle molte cose di cui tener conto. Peraltro lo stesso art. 5 della carta, citato dall’interrogazione scritta, è cambiato riducendo le casistiche perché maggiormente improntato ad un’ ottica di responsabilizzazione per favorire maggiori adesioni in quanto il precedente era troppo rigido e prescrittivo. Ricordo che astenendomi o non partecipando al voto non sarebbe cambiato nulla rispetto a quanto deliberato. In questi casi e in quelli in cui ci sono interessi generali mi sembra palese la mancanza di un conflitto di interessi volontario e mi sembrava comunque opportuno chiarire minuziosamente tutti gli aspetti del caso. Certo è che da ora in poi, per evitare di far perdere tempo a tutti e creare stress agli uffici competenti, nel dubbio, mi asterrò, anche quando non dovuto, da qualunque decisione amministrativa che riguarderà Officina culturale. Mi faccia dire che in passato alcuni casi di conflitto di interesse forse erano maggiormente evidenziabili e per curiosità sarà mia premura approfondire a titolo personale e andando a ritroso nel tempo, alcune dubbie situazioni per comprendere meglio alcuni aspetti. Detto questo mi sembra corretto attenersi a quanto previsto dalla carta di avviso pubblico che ripeto ho sottoscritto convintamente e volontariamente. Sui rapporti con l’attuale presidente di Officina culturale non mi esprimo, è fin troppo facile capire che non ha alcun senso la pretesa di sapere chi ha indicato il mio nome al sindaco perché lo sanno anche i muri che è stato l’attuale capogruppo Adriano Pasteris.

Cambiamo discorso come procede il suo lavoro e come sono i rapporti con i colleghi di Giunta?

«Il lavoro da fare non manca, abbiamo messo in campo tantissime iniziative che hanno portato in questo anno e mezzo tanti eventi nella nostra città con altrettanti nomi di spicco del mondo dell’arte, della musica, della letteratura e del teatro. I nomi sarebbero davvero tanti ma per citarne alcuni basti pensare a Gratteri, a Tullio De Piscopo, Maria Amelia Monti, Gioele Dix, Ascanio Celestini, Chiara Francini e per arrivare all’immediato, Luigi de Magistris, e il 6 febbraio Alessandro Barbero con centinaia di prenotazioni al Palalancia e una infinita lista d’attesa..ma ce ne sono ancora molti altri e stiamo lavorando a progetti per la tarda primavera e l’estate. Insomma la nostra città è al centro di circuiti nazionali e internazionali che ne fanno un polo d’attrazione culturale che fa bene a Chivasso e ai suoi cittadini.
Con i colleghi di Giunta e il sindaco c’è la massima collaborazione e sinergia, un bel team con il quale provare a progettare e realizzare nuovi percorsi per questa città».

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