CIGLIANO

Ortensia Marengo, Marchetti: «La Procura ci ha dato ragione. Ora si aspetta la Corte dei Conti»

L'intervento del sindaco Diego Marchetti

Ortensia Marengo, Marchetti: «La Procura ci ha dato ragione. Ora si aspetta la Corte dei Conti»
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Non siamo ancora giunti all’epilogo del caso dell’Ortensia Marengo, la famosa scuola dell’infanzia di Cigliano chiusa il 27 luglio 2020 perché dichiarata inagibile. Ma, almeno, si è giunti alla chiusura delle indagini della Procura della Repubblica di Vercelli e alla comunicazione dell’esito. Ma andiamo con ordine e ripercorriamo quanto accaduto da quel 27 luglio di quasi quattro anni fa.

Dalla chiusura ad oggi

Dopo la chiusura delle scuole imposte dal Governo Conte per fronteggiare la pandemia, l’Amministrazione comunale del sindaco Diego Marchetti, su indicazioni dell’ufficio tecnico, aveva ritenuto non agibile la struttura scolastica di via Pasquale Bertazzi. Una decisione che ha costretto le famiglie con bimbi tra i 3 e i 5 anni a scegliere altri plessi. Intanto la polemica, non solo da parte delle opposizioni, era più che mai accesa tant’è che il 19 settembre 2020 si svolse la prima manifestazioni pubblica per la riapertura della scuola. A quella seguì un incontro con quattordici famiglie (era il 23 settembre 2020) e poi una seconda manifestazione il 10 ottobre dello stesso anno. Nel 2020 poi si fecero sentire anche le insegnanti della scuola con una lettera. A dicembre il Consiglio negò la costituzione di un’apposita commissione richiesta dalle opposizione. Intanto la Giunta Marchetti cercò una soluzione per riportare i bimbi a Cigliano e il 14 settembre 2021 furono inaugurati i locali al piano terra dell’Istituto Comprensivo dedicati all’infanzia e tolti alla primaria. Anche qui, la polemica non mancò. Intanto, fu dato incarico allo studio Masera di Torino di presentare un progetto sulla scuola, uno studio che prevedeva l’ipotesi sia di ristrutturarla che di abbatterla. Era il 15 luglio 2022 quando fu svolta la presentazione e subito dopo la Giunta scelse la strada dell’abbattimento e della ricostruzione. Dopodiché il sindaco Marchetti presentò una denuncia alla Procura della Repubblica di Vercelli. Intanto nacque il Comitato Salviamo l’Ortensia Marengo e una raccolta firme. Infine anche il gruppo Cigliano Futura (oggi candidato alle elezioni) aveva organizzato una serata informativa. Nel mentre scontri e polemiche non s sono mai fermati sino a ieri, martedì 26 marzo, quando Marchetti ha svelato l’esito delle indagini della Procura.

L’esito delle indagini

A prendere la parola nel corso della conferenza stampa è stato il vicesindaco con delega ai lavori pubblici Giuseppe Iaccheo: «A seguito della denuncia agli uffici competenti da parte del sindaco Marchetti sulle numerose criticità della struttura e il totale disinteresse, negli anni passati, delle precedenti amministrazioni, ci sono state indagini. E ora, che la vicenda è conclusa, possiamo informare la popolazione. Il Pubblico Ministero titolare del fascicolo al fine di vagliare la veridicità di quanto sostenuto dalla maggioranza e di accertare la sussistenza di eventuali profili di responsabilità penale, ha nominato un Consulente Tecnico d’Ufficio (Ctu), il professore Giuseppe Ferro».
Iaccheo spiega ancora: «Il Ctu ha depositato la perizia in data 27 dicembre scorso confermando la sussistenza di un concreto rischio legato a crolli di porzioni d’opera con un certo scenario di rischio per gli occupanti. I vizi vengono tutti ricondotti dal Ctu alla costruzione dell’opera “l’edificio in esame è stato costruito sulla base di un progetto in cui si sono rilevate alcune carenze illustrate nella perizia. Alcuni documenti risultavano mancanti, in particolare in merito al calcolo delle fondazioni e alla rappresentazione e calcolo della copertura; in particolare, alcune di queste criticità sono state rilevate in sede di collaudo ed è stato ugualmente rilasciato il certificato di collaudo, che ha reso possibile l’entrata in esercizio dell’edificio. Oltre alle carenze di progettazione sono state rilevate anche carenze e inadeguatezze costruttive ricordando che, oltre alla responsabilità diretta dell’esecutore, il direttore lavori ha il compito di sovraintendere e dirigere l’esecuzione delle opere a regola d’arte, sia con riferimento all’accettazione dei materiali, sia per quanto riguarda la loro posa e la messa in opera. Inoltre, il collaudatore, il quale rilevava la mancanza di documentazione progettuale, avrebbe certamente potuto avvedersi della situazione di appoggio della copertura, in quanto non è un vizio occulto anzi la porzione di edificio era facilmente accessibile ed ispezionabile”. Il Ctu si è anche soffermato sul fatto che a soli tre anni dalla costruzione e dal collaudo, la scuola ha iniziato a presentare i primi vizi. Conclude specificando la gravità delle condizioni del sottotetto. Ferro sottolinea che sarebbe stato necessario affidare un incarico ad un tecnico strutturista con il compito di analizzare lo stato delle fondamenta e del sottotetto invece si sono limitati ad affidare incarichi a tecnici non specializzati che circoscrivevano il proprio mandato ad un esame puramente esterno e visivo delle fondamenta senza analizzare la criticità della zona del sottotetto peraltro visibile anche a occhio nudo. Tutto questo è avvenuto nella piena consapevolezza che durante l’esecuzione dell’opera si erano riscontrate problematiche attinenti al sottotetto e alle fondamenta.
E’ fatto noto che sussiste la responsabilità dell’appaltatore per i gravi difetti dell’opera dovuti a vizi del suolo o difetti della costruzione che si siano manifestati nel corso di dieci anni dal suo compimento, purché sia stata fatta denuncia entro un anno dalla scoperta.
Le amministrazioni precedenti non si sono rivalse sull’appaltatore per le anomalie che sono emerse ma affidavano incarichi a professionisti privi delle capacità tecniche così perdendo la garanzia con evidenti conseguenze in termini di responsabilità contabile, considerate le ingenti somme che dovranno essere investite per il rifacimento o la demolizione della scuola.
Per questa ragione il procuratore della Repubblica di Vercelli ha ritenuto opportuno, trasmettere alla Corte dei Conti di Torino, copia della consulenza tecnica redatta dall'ingegner Ferro con i relativi allegati, della denuncia querela sporta dal Comune di Cigliano».

L’intervento del sindaco

Dopo la spiegazione tecnica, a prendere la parola è stato il sindaco Marchetti: «Per cinque anni ho preso più letame di chiunque altro a Cigliano. Questa vicenda è stata strumentalizzata politicamente perché c’erano persone che non volevano che io andassi avanti con le opportune verifiche. Queste sono persone che hanno preso in giro i cittadini ma io ho lavorato affinché emergesse la verità. Ho operato per l’incolumità dei nostri bambini, delle insegnanti e del personale Ata. E oggi, io e la mia maggioranza, abbiamo avuto giustizia. La Procura, che ringrazio per le indagini accurate e per la serietà, ha dimostrato che noi abbiamo ragione. E noi, non l’abbiamo fatto per qualche voto in più ma per la sicurezza di tutti coloro che vivevano quella scuola.
C’è invece chi nonostante non fosse in Amministrazione (mi riferisco a Giorgio Testore) e non fosse a conoscenza di quanto accadeva, ha deciso ugualmente di attaccarci con manifesti e altro. Anche lui, che ora si presenta ad elezioni, ha strumentalizzato il tutto».
Poi Marchetti si permette un altro commento: «In un video (che Marchetti ha mostrato e che vede l’ex sindaco Giovanni Corgnati protagonista), dopo una conferenza stampa, ha dichiarato che auspicava un intervento della Corte dei Conti nei mie confronti. Ecco, la Corte dei Conti ora interviene ma non nei miei riguardi ma di chi richiedeva il suo intervento».

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