VERCELLESE

Pane sempre più solo, «Si dimetta da Borghi delle Terre d’Acqua»

L’appello del consigliere d’opposizione Salvatore Sellaro che si schiera contro l’auto candidatura

Pane sempre più solo, «Si dimetta da Borghi delle Terre d’Acqua»
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Mentre il Ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha dichiarato che è intenzione del ministero ampliare i termini per la presentazione delle autocandidature, Sogin ha confermato che procederà alle valutazioni dell'idoneità e l'Isin esprimerà il proprio parere entro 30 giorni per poi arrivare alla Carta nazionale delle aree auto candidate, il territorio si contrappone alla scelta del sindaco di Trino, Daniele Pane.

«Si dimetta da Borghi delle Terre d’Acqua»

E, a pochi giorni dall’incontro in Provincia, ecco che Salvatore Sellaro, consigliere d’opposizione a Lamporo ma durante l’ultimo mandato Venegoni, assessore all’ambiente di Crescentino, ribadisce il suo no all’auto candidatura di Trino ma in più chiede la testa del suo sindaco.

«Il sindaco di Trino Daniele Pane dall’anno passato è il presidente di Borghi delle Terre d’Acqua - spiega Sellaro - l’associazione che unisci 54 realtà vercellesi che ha due obiettivi, come si legge sul sito dell’Ente, “accedere a risorse comunitarie, pubbliche e private indispensabili allo sviluppo socio-economico e d’impresa, attraverso la partecipazione associata ai bandi promossi da Regione Piemonte, Governo, Europa ed Enti Privati e trasformare questo territorio compreso tra la Valsesia, il Canavese e il Monferrato in destinazione ricreativa e turistica, valorizzando le sue molteplici peculiarità e rafforzando la propria identità territoriale”. Proprio lui, che dovrebbe promuovere il turismo nel nostro territorio, oggi invece propone questo territorio per ospitare il Deposito definitivo delle scorie, certamente non un bel biglietto da visita per i turisti. Se veramente venisse realizzato nella zona di Leri, chi mai penserebbe ad organizzare una vacanza qui? Impensabile pensare a turisti che tra un giro in bici tra le risaia e nelle nostre chiese, magari fermandosi in qualche locale ad assaporare i prodotti tipici tipo la panissa, poi si ritrovano davanti all’ingresso di questo deposito. Caro Pane, visto che del turismo e della valorizzazione del nostro territorio poco le interessa, allora si dimetta».

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