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«Prestia se non riconosce il direttivo lasci il gruppo»

L'invito di chi ha creato la civica

«Prestia se non riconosce il direttivo lasci il gruppo»
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Gianfranco Scoppettone, che rivendica la paternità della lista civica «Per Chivasso Clara Marta sindaco», mal digerisce la presa di posizione del consigliere Bruno Prestia (unico eletto della civica) che proprio sulle colonne di questo giornale ha di fatto rivendicato la sua autonomia: «La civica non sostiene le candidature che gli sono state attribuite».

«Prestia se non riconosce il direttivo lasci il gruppo»

Come dire la fine di un amore. Anche perché Prestia lamenta il fatto di essere stato lasciato solo fin dal giorno dopo l’esito delle urne che lo hanno visto sedere in consiglio in minoranza. Ma, come detto, Scoppettone non ci sta. E senza troppi giri di parole lascia chiaramente intendere che se a Prestia non sta bene che la lista sostenga Clara Marta alle Europee che faccia pure e valige. Ovvero lasci la lista.
E lo spiega in un dettagliato comunicato.

Il comunicato

«La lista "per Chivasso Clara Marta Sindaco" in persona del proprio presentatore e fondatore a seguito di errate considerazioni effettuate tramite il vostro giornale intende precisare quanto segue :Il sig. Bruno Prestia (207 voti personali) ignora di essere presente nel Consiglio Comunale di Chivasso grazie al contributo dei voti di tutti i candidati della lista stessa (1120 voti); Mi duole riscontrare che il signor Prestia si sia presentato con me e gli altri nostri amici pensando che la nostra fosse l'evoluzione della lista "per Chivasso" presentata nel 2002 e non un vero e proprio gruppo civico a sostegno della candidata 2022 Clara Marta. È grave che un consigliere Comunale non ricordi che ha presentato "dichiarazione accettazione alla carica di consigliere comunale" (art 28 quarto e settimo comma, art.32 del testo unico di cui al d.P.R. 16/5/1960, n.570 e articoli 10 e 12 del d.lgs.31 dicembre 2012, n./235) nella lista recante il contrassegno PER CHIVASSO CLARA MARTA SINDACO. Nel suo lungo discernimento ha sottolineato che qualcuno in cui io mi riconosco senza alcuna remora abbia presentato liste prima a sostegno di Bruno Matola (2011) e poi Adriano Pasteris (2012 e 2017). Le ultime due liste erano denominate "per Chivasso Pasteris Sindaco". Ignorare che il sottoscritto ha partecipato e sostenuto i candidati inserendo nel proprio simbolo sempre il nome del Candidato a Sindaco, lo trovo una grave mancanza.
Invito infine pubblicamente, il signor Prestia, visto che non riconosce il direttivo del gruppo che gli ha permesso di sedere nei banchi dell'opposizione del comune di Chivasso, ad uscire dal gruppo stesso e di non utilizzare il simbolo da me depositato».
Detto tutto ciò che succederà ora? Se ne andrà? Non potrà più usare il simbolo che Scoppettone rivendica come «suo»?

Una querelle destinata a non finire qui

Anche perché se Prestia dovesse lasciare la civica, per forza di cose dovrebbe confluire nel gruppo misto.
Ma lui continua a ripetere: «Non è mai esistito un direttivo: oggi appare in funzione delle elezioni, essendo sparito dai radar ancora prima dell'insediamento della nuova Amministrazione chivassese. E comunque la gran parte dei candidati di quella lista, a cominciare da chi ha tirato la carretta sia per il primo turno, sia per il ballottaggio delle comunali 2022, non ha mai avuto contezza della sua esistenza».

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