Sogin, è polemica sulla nomina di Portinaro

Il deputato dei 5 Stelle interviene dopo la scelta del sindaco di Trino

Sogin, è polemica sulla nomina di Portinaro
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Il deputato dei 5 Stelle interviene dopo la scelta del sindaco di Trino

«La nomina di Alessandro Portinaro, sindaco di Trino, nel nuovo Consiglio di amministrazione di Sogin ha dell'incredibile. Non gli bastava a quanto pare a Portinaro avere già un doppio incarico, essendo al contempo sindaco e presidente della Consulta Anci dei Comuni sede di servitù nucleari. Perché fermarsi lì quando si può diventare anche membro del Cda della società di Stato che dovrebbe seguire lo smantellamento nucleare, a cui il comune che amministra è fortemente interessata in quanto territorio deputato a ospitare sedi d’impianti e depositi nucleari. Se non fossimo in Italia penserei a uno scherzo. Invece purtroppo è tutto vero». Sono queste le prime parole di Mirko Busto, deputato 5 Stelle, membro della Commissione Ambiente, da anni interessata alla situazione del nucleare nel Vercellese.

«A questo punto viene da chiedersi a chi risponderà Portinaro da qui in avanti, se alla comunità trinese o all’esecutivo di Sogin, esecutivo a cui parteciperà tra l'altro come unico socio rappresentante del ministero dell’Economia - spiega Busto - Ma stiamo scherzando? Un sindaco viene eletto dalla cittadinanza per tutelare i cittadini e fare i loro interessi, chi garantirà agli abitanti di Trino che questo avvenga? Il conflitto d’interesse è così palese che non può lasciare indifferenti. Per questo come M5S faremo tutto ciò che è in nostro potere per chiarire questa situazione schierandoci ancora una volta dalla parte dei cittadini, dei comitati locali, delle associazioni e organizzazioni che da anni combattono per vedere garantiti i propri diritti e tutelato il proprio territorio dal sempre più grave problema che deriva dai depositi nucleari della zona. Servirebbe trasparenza, responsabilità e partecipazione. Servirebbe un Osservatorio permanente formato da cittadini, comitati locali e persone che vivono il territorio. Servirebbero politici liberi e onesti, senza doppi o tripli incarichi, mani legate o diversi interessi se non quello del bene comune. Servirebbe un governo in grado di gestire l'emergenza, perché di questo si tratta, bisognerebbe rendere operativi sia l’ente di controllo Isin sia il programma nucleare nazionale... che fine ha fatto? Servirebbero tante cose a Trino come all'Italia - conclude Busto - l'unica non necessaria è l'ennesimo conflitto d'interesse per cui a perderci, ancora una volta, saranno solo i cittadini».

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