RONDISSONE

Squillace dona l’indennità ai «danneggiati dal vaccino»

Destinerà a loro anche gli arretrati dal 2019

Squillace dona l’indennità ai «danneggiati dal vaccino»
Pubblicato:

Risolto il caso del mancato pagamento dei gettoni di presenza al capogruppo di minoranza Barbara Squillace.

Caso indennità

Il consigliere d’opposizione, infatti, durante l’ultima seduta pubblica aveva sottolineato, proprio durante la discussione del punto, che lei non aveva mai percepito alcuna somma dal Comune di Rondissone. Una dichiarazione che aveva lasciato perplessa l’aula perché mai a nessuno era accaduto questo. Ma il sindaco Antonio Magnone prontamente aveva detto che avrebbe chiesto agli uffici di verificare.
Ed effettivamente il consigliere non ha mai ricevuto alcun gettone di presenza dall’insediamento, vale a dire dal giugno 2019 ad oggi.

Squillace dona l’indennità ai «danneggiati dal vaccino»

«A fronte del mio sollecito di pagamento in virtù del fatto che non mi hanno mai corrisposto niente, il funzionario mi ha comunicato quanto mi è dovuto – spiega Squillace – Io ho deciso di rinunciare al gettone e di donarlo all'associazione "Il filo di Arianna" che aiuta i danneggiati da vaccino Covid19. Come consigliera comunale, in difesa dei diritti inalienabili di tutti gli italiani, rinuncio a percepire l'assegno dei gettoni relativo al mio impegno come consigliera comunale dal maggio 2019 ad oggi e anche per l'intera legislatura. Il bonifico sarà interamente devoluto ai danneggiati da vaccino Covid19. Spero che il mio esempio sia seguito da altri amministratori che hanno purtroppo dimostrato il loro completo disinteresse, a persone vaccinate che hanno subito gravi reazioni avverse a questi sieri e alcuni anche la morte, lavandosene completamente le mani ed etichettandoli come No Vax. Purtroppo non sarà altrettanto facile lavare le coscienze e spero vivamente in un loro impegno nel garantire il diritto alla salute per tutti. Questo è il mio doppio schiaffo morale dato come "Infermiera sospesa" alle nostre Amministrazioni che per decenza dovrebbero dimettersi».

Seguici sui nostri canali