CAVAGNOLO

Tari più cara e preoccupa la spending review

La seduta si è svolta lo scorso lunedì. L’attenzione puntata sulle aliquote della tassa rifiuti e sull’adeguamento sismico della scuola

Tari  più cara e preoccupa la spending review
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Aumenti della Tari, adeguamento sismico della scuola primaria e preoccupazione per la spending review sono state le tematiche più significative del consiglio comunale di lunedì 29 luglio.

Tari più cara e preoccupa la spending review

«La Tari - ha dichiarato il sindaco Andrea Gavazza- è leggermente aumentata non per scelte proprie del nostro Comune, ma per i calcoli di Arera sul consuntivo di due esercizi precedenti colpiti dall’inflazione. Il nostro è comunque un Comune che non carica costi impropri sulla Tari e applica la tariffa al più basso livello possibile. Ci sono inoltre sgravi (7 mila euro a bilancio) per alcune categorie fragili in base alla dichiarazione Isee ed a chi fa il compostaggio domestico viene ridotta la Tari del 20 per cento. Cosa possiamo fare? Insieme agli altri Comuni del Consorzio possiamo andare incontro ad una nuova sfida: la tariffazione puntuale che non esclude criticità correlate, ma è l’unico modo per invertire positivamente la tendenza attuale».
Ad intervenire è stato il capogruppo della minoranza Giuseppe Lessona.
«Alla fine - ha detto Lessona - sono sempre i soliti che pagano e che dovranno farsi carico di questi aumenti mentre sono pochi i cittadini che usufruiscono delle agevolazioni.
E la lotta all’evasione fiscale? Inoltre, state pensando a metodi alternativi per ridurre i costi come le isole ecologiche?».
«Le isole ecologiche - ha risposto Gavazza - sono un metodo interessante di smaltimento rifiuti nonostante sia oneroso. Siamo attenti all’evasione fiscale e non è vero che pochi usufruiscono delle agevolazioni in quanto sono tante le famiglie che chiedono aiuto».
L’adeguamento sismico della scuola primaria ha innescato una discussione importante. «Dopo avere fatto le verifiche sismiche per obbligo di legge - ha spiegato Gavazza - Abbiamo riscontrato che, mentre la scuola dell’infanzia è a norma, la scuola primaria non raggiunge i parametri ottimali e deve essere adeguata.
Abbiamo effettuato la progettazione e chiesto un contributo che la Regione l’anno scorso ci ha confermato di 760 mila euro. Il costo finanziario dell’opera di consolidamento e adeguamento sismico nel 2019 era di 920 mila euro. Una spesa dunque sostenibile con un cofinanziamento del nostro Comune di circa 150 mila euro.
Adesso, però, nel corso della revisione progettuale, è uscito fuori che rispetto al 2019 i costi dell’intervento sono aumentati, anche per il rincaro sui prezzi del materiale impiegato, e risultano essere di circa 1 milione e 400 mila euro. Siamo andati a parlarne in Regione che purtroppo non ci assegna ulteriori contributi rispetto a quelli previsti pari a 760 mila euro.
Neppure ci è stata concessa una revisione del progetto, avendo proposto criteri progettuali e soluzioni per il miglioramento sismico dell’edificio.
C’è stata una rigidità e non il buon senso da parte della Regione. Tuttavia cercheremo di trovare una soluzione migliorativa dell’edificio per l’aspetto sismico e nel contempo finanziariamente sostenibile». Approvata poi la convenzione con Chivasso che esercita la funzione di stazione appaltante di questi lavori di adeguamento sismico.
All’ordine del giorno a fine seduta è stata illustrata dal gruppo di maggioranza la proposta relativa alla preoccupazione e alla contrarietà alla spending review decisa dal Governo, cioè le spese come contributo alla finanza pubblica. «E’ sbagliato - ha detto Gavazza - Il Governo deve dare non togliere ai Comuni.
Il nostro Comune dà allo Stato per la spending review 9.127 euro euro, per giunta della spesa corrente. Quello che preoccupa è il fatto che non è una spesa «una tantum», ma costituirà una consuetudine.
Già è una spesa prevista per tre anni». Astensione da parte del capogruppo di minoranza.
«Non è una cifra esagerata - ha detto Lessona - E’ un provvedimento più leggero della Tari. Vorrei capire però dove vanno a finire queste risorse tolte ai Comuni».

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