Torino, Legambiente bacchetta il Comune
Legambiente critica le politiche ambientali di Torino
Legambiente critica le politiche ambientali di Torino
Il problema smog a Torino è uno dei principali che in questo inizio anno interessa un po' tutti. E tra questi c'è anche Legambiente che proprio questa mattina, dopo una manifestazione, ha diramato un comunicato stampa per denunciare ancora una volta il fatto che la città sia impreparata ad affrontare lo smog.
"Era una Befana con la mascherina antismog quella che stamattina ha consegnato al Comune di Torino una calza piena di PM10, PM2.5, biossidi di azoto, ozono. La Mole si è infatti aggiudicata ancora una volta la maglia nera nazionale dello smog facendo registrare nel corso del 2016 ben 86 sforamenti dei limiti previsti per le polveri sottili - scrive Legambiente - Gli attivisti del circolo di Legambiente Molecola hanno così scelto per il secondo anno consecutivo l’Epifania per sollecitare l’amministrazione comunale a prendere provvedimenti più coraggiosi ed efficaci". "Ancora una volta la città si è presentata impreparata all’appuntamento fisso con lo smog. Visti gli impegni presi in campagna elettorale ci saremmo aspettati dalla sindaca Appendino una svolta nelle politiche antismog. Questo per il momento non è successo ma ci auguriamo che l’anno nuovo porti consiglio a chi dovrebbe farci respirare meglio -dichiara Sergio Battistoni, presidente del circolo Legambiente Molecola-. Da parte nostra continueremo nei prossimi mesi a dar voce a tutti quei torinesi che non ne possono più di respirare veleni e che pretendono un vero nuovo corso nelle politiche antismog, a partire dal potenziamento di mezzi pubblici, di percorsi ciclabili e pedonali in sicurezza”.
Ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici delle città per favorire sicuri spostamenti a piedi e in bicicletta per Legambiente deve diventare la priorità assoluta delle politiche antismog. Oggi l'80% dello spazio pubblico è destinato alla carreggiata e al parcheggio: ribaltare progressivamente questo rapporto favorendo lo spazio pedonale, della relazione e dello scambio, in cui far convivere tram e mezzi di locomozione diversi. Il ridisegno degli spazi urbani deve essere accompagnato dalla creazione di zone 30, in cui imporre il limite di velocità massimo di 30 km/h. Obiettivo finale è quello di estendere questo limite all’interno di tutto il centro abitato, con l’eccezione delle principali arterie di scorrimento. Gli effetti si vedrebbero sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico e si avrebbero importanti benefici anche sul fronte della sicurezza, con una notevole diminuzione degli incidenti.