CHIVASSO

Tra pizza e nocciolini la politica affila le armi per il dopo Castello

Il gioco inizia a farsi duro, fra sgambetti, nuovi e vecchi amori, ritorni e partenze...

Tra pizza e nocciolini la politica affila le armi per il dopo Castello
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Tra pizza e nocciolini la politica affila le armi per il dopo Castello. Il gioco inizia a farsi duro, fra sgambetti, nuovi e vecchi amori, ritorni e partenze...

Dopo Castello, il Centro Sinistra...

Galeotta fu la pizza di qualche settimana fa che ha fatto infuriare non poco il sindaco Claudio Castello, che dal tentativo di ricucire con LiberaMente è stato tagliato fuori. Così come Sinistra Ecologista, che a mezzo social (in primis l’assessore Fabrizio Debernardi) ha lanciato un perentorio «O noi o loro»...
Insomma l’idea del segretario del circolo chivassese Massimo Corcione, col vicesindaco Pasquale Centin, di sedersi al tavolo con Claudia Buo non è stata proprio digerita. Che dire, una pizza indigesta. Ma perché questo tentativo di riavvicinamento ai nemici giurati della fronda Ciuffreda che in Consiglio certo non risparmiano bordate agli un tempo alleati?
Chi trarrebbe vantaggio se il Pd tornasse ad accogliere il figliol prodigo?
Quel che è certo è che si stanno affilando i coltelli per il dopo Castello, che essendo al secondo mandato non è più ricandidabile. Diciamoci la verità, una volta per tutte, avere la fascia a Chivasso fa gola. Sopratutto fanno gola i più di 4 mila euro al mese che il primo cittadino si porta a casa. E anche fare l’assessore non è poi così male: 1800-1900 euro (precisiamo che si tratta del lordo).
E allora avanti tutta, per non parlare del vicesindaco e del Presidente del Consiglio comunale.
Partendo da questo punto fermo i papabili sono più di uno.
In pole position parrebbe esserci Pasquale Centin che è da anni che studia da sindaco... È considerato bravo e preparato, ma la sua natura burocratica e il suo atteggiamento «perbene» potrebbero non favorirlo in una battaglia per la candidatura, che si preannuncia durissima e potrebbe passare dalle Primarie.
Non dimentichiamoci il segretario Massimo Corcione che di bocconi amari ne ha già buttati giù parecchi: magari potrebbe chieder il conto, portando sul ring quell’ala del Partito Democratico che a differenza sua si riconosce in Gianna Pentenero.
Lui continua a dire che non è assolutamente interessato, che ha altri obiettivi, ma intanto il suo orticello Gianluca Vitale se lo sta coltivando. E’ «piacione» e trasversale, amante del teatro e dotato del physique du rôle. Accanto a lui, poi, potrebbero sedersi coloro che mal digeriscono l'allontanamento dal centro a favore di una destra più radicale.
Di nomi ne potremmo fare altri, anche per uscire dai soliti noti. Per esempio dal cilindro del Pd potrebbe uscire un nome nuovo, magari della cosiddetta società civile. Perché non un professionista di peso con conoscenze importanti che ha una storia familiare legata al mondo dei partigiani? E questo piace molto alla Sinistra. Se poi fosse affiancato dalla sua dolce metà, il dado potrebbe essere tratto. Di chi stiamo parlando? Non è così difficile capirlo.
Una domanda poi va posta: Gianna Pentenero, ora consigliera regionale del Pd, ha voce in capitolo nella scelta del candidato sindaco? Oppure essendosi ormai accasata a Torino non si interessa più di ciò che accade ai confini dell’impero?
Dalla pizza ai Nocciolini, «attovagliati» in quel di «Bonfante».

Intanto il Centro Destra

Passiamo al Centro Destra, e anche qui il gioco si fa duro. Intanto pare che siano iniziate le manovre. Forse si è capito che decidere due mesi prima delle elezioni non sia la mossa vincente.
Matteo Doria e Clara Marta hanno già pagato lo scotto della sconfitta. Avranno voglia di riprovarci? Oppure preferiscono guardare altrove?
Intanto è tornato a farsi vedere Emanuele Cigliuti, che come avevamo già avuto modo di scrivere ha dalla sua un’agenda preziosa. Nel senso che, avendo abitato nei Palazzi romani per lungo tempo e abitandoci ancora, saprebbe sempre dove suonare il campanello e quale corridoio attraversare per «soddisfare» le esigenze del suo territorio. E questo è sicuramente un valore aggiunto. Se poi riuscisse a fare ticket con qualche nome di spicco non necessariamente proveniente dalla politica avrebbe un bel gap di vantaggio. E i soliti personaggi che si muovono dietro le elezioni cosa faranno? Parliamo dei Falbo, dei Giacometto, degli Scoppettone? Avranno ancora peso decisionale? Oppure si apre una nuova era?
Nell’attesa che qualcosa si muova concretamente attenzione a non far indigestione di nocciolini.
E di pizza...

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