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Un parco a Sergio Ramelli, un monito contro l'odio politico

La Giunta Giachello ha accolto la proposta avanzata dal Comitato 10 Febbraio

Un parco a Sergio Ramelli, un monito contro l'odio politico
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La Giunta del sindaco Rosanna Giachello ha approvato all'unanimità una decisione di grande valore simbolico e civico: l'intitolazione del parco giochi di frazione Arborea a Sergio Ramelli. Cerimonia che avverrà il prossimo 6 luglio.

Un parco a Sergio Ramelli

Il parco giochi, situato in via Monferrina e per il quale l’Amministrazione ha scelto di investire 6mila euro delle compensazioni ottenute per l’impianto fotovoltaico che verrà realizzato in frazione, finora conosciuto semplicemente come il parco giochi di Arborea, acquisisce così una denominazione che va oltre il mero identificativo, diventando un luogo di ricordo e riflessione. La proposta, del «Comitato 10 febbraio» tramite il suo Responsabile Provinciale Domenico Giraulo, ha trovato accoglimento nell'Amministrazione che ha riconosciuto l'importanza di onorare la memoria di un giovane la cui storia rappresenta un monito per le nuove generazioni.

Un monito contro l'odio politico

Ramelli, giovane studente milanese, fu vittima di un tragico episodio di violenza politica il 13 marzo 1975, decedendo poi il 29. Quest'anno ricorre il 50esimo anniversario della sua scomparsa, un'occasione che ha spinto l'Amministrazione a promuovere questa intitolazione. La scelta di dedicare un luogo pubblico, frequentato prevalentemente da giovani, alla sua memoria non è casuale. L'intento è quello di creare uno spazio che stimoli una riflessione sui pericoli dell'odio politico e sull'importanza fondamentale della libertà di espressione e del confronto civile e democratico.

L'Amministrazione Comunale di Verolengo, attraverso questa delibera, riafferma il suo impegno nel promuovere la memoria storica e nel sensibilizzare la cittadinanza, in particolare i più giovani, sui valori irrinunciabili del rispetto, della democrazia e della ferma condanna di ogni forma di violenza. L'atto rappresenta un passo concreto in questa direzione, trasformando un semplice parco in un simbolo tangibile di un passato da non dimenticare, per costruire un futuro basato sulla pace e sul dialogo.