ZTL Ambientale

Green mobility: Torino e la futura ZTL ambientale

Una nuova misura contro l’inquinamento

Green mobility: Torino e la futura ZTL ambientale
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Se non sei green, non entri. Potrebbe riassumersi così la svolta ambientale che cambierà l’accesso veicolare ai quartieri centrali di Torino. E in maniera radicale. Per arginare lo smog e la sempre più massiccia presenza di polveri sottili nell’aria, il Comune del capoluogo piemontese sta approntando un piano di tutela con la creazione di una nuova e apposita ZTL.

Diversa dall’attuale del centro storico, che deve favorire una miglior circolazione a piedi e in bicicletta, la futura area ad accesso controllato si estenderà per una superficie di 2,7 kme avrà un perimetro pentagonale lungo i lati di via Tirreno, corso Dante, corso Massimo D’Azeglio, corso Cairoli, lungo Po, corso Novara, corso Tortona, corso Vigevano, corso Potenza, corso Lecce e corso Trapani.

Una cintura che con ben ottanta telecamere di sorveglianza monitorerà l’ingresso dei veicoli nelle zone di maggior transito della città. E se il numero di targa corrisponderà a un mezzo non autorizzato, scatteranno inevitabili le sanzioni. Non c’è ancora certezza sulla loro entità, ma si presume che saranno molto salate.

Altrimenti non avrebbe senso questo provvedimento. Reso necessario perché nel 2022 Torino è stata la città più inquinata d’Italia. Il non certo lusinghiero primato è arrivato dal report di “Legambiente” Mal’Aria di città 2023: cambio di passo cercasi. Per novantotto giorni all’ombra della Mole è stato superato il tetto massimo di 20 microgrammi al metro cubo ammessi per le polveri sottili. Persino Milano, la prima città che l’immaginario collettivo associa al pensiero di smog, non è arrivata a tanto (ottantaquattro giorni).

E la futura ZTL ambientale vuole ispirarsi proprio alla città della Madonnina.

Dove dallo scorso 1°ottobre è un vigore la nuova “Area B”, che non permette più l’ingresso ai seguenti veicoli: Euro 2 a benzina; Euro 4 diesel senza FAP e con FAP di serie e campo V.5 > 0,0045 g/km o senza valore; Euro 3, 4 diesel con FAP di serie e con campo V.5 carta circolazione <= 0,0045 g/km; Euro 0, 1, 2, 3, 4 diesel con FAP after-market installato entro il 31/12/2018 e con classe massa particolato pari almeno a Euro 4; Euro 4 diesel con FAP after-market installato dopo 31/12/2018 e con classe massa particolato pari almeno a Euro 4; Euro 5 diesel.

Una storia che era stata raccontata da Authos e che trova repliche anche in altre grandi città europee. Come Londra, dove l’accesso è regolamentato da un ticket. Oppure Parigi, che prevede per il 2024 l’attivazione di una ztl riservata a pedoni, biciclette, mezzi pubblici e soltanto al transito di alcune tipologie di vetture. Per non parlare della Germania, nella quale la ztl ambientale è attiva in oltre cinquanta città.

Tutte scelte verso la green mobility, tutte scelte che sono un chiaro segnale. Di come la precedenza sia data a mezzi elettrici, plug-in hybrid oppure ibridi. E di come a fare la differenza sia l’alimentazione a batteria. La soluzione principale per ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera che rappresenta il futuro dell’automotive.

Basti pensare a Ford, che per il 2030 ha annunciato l’elettrificazione della sua flotta e che per il 2024 avrà immesso sul mercato nove mezzi full electric.

Fra questi, pure i veicoli commerciali. Come l’E-Transit, a breve disponibile in tutte le sedi italiane dell’Ovale Blu. Anche presso le sedi Authos, dove intanto potete trovare tutti i modelli Ford comprensivi degli ultimi arrivi elettrici e plug-inPer saperne di più, potete andare a trovare Authos. Oppure prendete appuntamento con i loro consulenti. Così arriverete preparati alla nuova ZTL ambientale.

 

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