Calcio, La Chivasso: servono risorse in città
Dopo lo stop imposto dalla pandemia c’è in ballo un progetto di ripresa.
La presidente del La Chivasso Marilena Gisoldo ambisce ad allargare i confini del club biancorosso: «Servono risorse dalla città».
La Chivasso, il commento del presidente
«La URS La Chivasso ha bisogno di persone che abbiano la volontà di mettersi in gioco, capaci di riconoscere che per far questo, serve un livello di appartenenza molto alto, un livello d’impegno e costanza altrettanto alto, una forte dose di credo e fiducia nella gestione delle interferenze e un importante interesse, incondizionato, a voler far parte di un progetto, volto al successo. Il messaggio sarà sufficientemente chiaro: chi entra per portare problemi, dissapori, chiacchiere, sarà invitato ad allontanarsi indipendentemente dal ruolo che vestirà».
Si pensa a nuovi ingressi in società
Tende la mano a nuovi ingressi in società, dopo la lunga fase di stallo che ha coinvolto anche il club biancorosso, la presidente del La Chivasso Marilena Gisoldo. Il motivo è presto detto: per proseguire l’attività in maniera adeguata alle esigenze periodo, focalizzandosi come prima cosa sul vivaio, servono nuove forze. Oltre all’apporto di chi «ha tirato la carretta» in tempi non sospetti, continuando a lavorare al «Pastore» in maniera disinteressata. «Il nostro campo sportivo necessita di un’importante ristrutturazione, materiale ed emozionale - osserva Gisoldo - per fare questo servono risorse e queste risorse devono arrivare da un impegno da parte degli addetti ai lavori, dei ragazzi, dei dirigenti, dei genitori, dalla città, nell’essere capaci di attivare strategie di collaborazione sul territorio. Punteremo sulla qualità, lavoreremo per riattivare un impianto all’avanguardia e capace di offrire ai giovani e alle famiglie, strumenti e risorse di livello, staff preparati e costantemente aggiornati, anche a mezzo di aule di formazione per i tecnici, sportivo/educativa per gli atleti. Il dilettantismo, nel post pandemia, cambia. Diventa un dilettantismo aziendale, una passione imprenditoriale, dove è necessario comprendere qual è l’obiettivo di ricostruzione. Nella URS La Chivasso, l’obiettivo rimane quello di fare bene e restituire alla città i colori bianco rosso, con la lucentezza che si percepisce nella nostalgia negli occhi di chi, con il proprio vissuto di molti anni fa, si ferma all’ “Ettore Pastore” a narrare. Oggi 2021, il calcio dilettanti è invitato a cambiare, a porsi nuovi obiettivi, a interfacciarsi con un credo maggiore ancor più disinteressato e pulito, volto al bene dei bambini, dei ragazzi, dei giovani….e di qualche un po’ meno giovane ma ancora con la passione nei piedi e nel cuore. Senza dimenticare 100 anni di storia bianco-rossa. Motivo per cui le forze verranno impegnate dal basso verso l’alto, dalla scuola calcio, al settore giovanile, alla prima squadra. Una rosa di giovani atleti pronti a formarsi, sin dai primi calci, e che possa sentire la passione del successo individuale e di squadra, attraverso figure competenti e il tifo dei suoi fedeli. Un credo imprenditorialmente-sociale che volge al bene di una categoria da salvaguardare nel nostro quotidiano: il mondo giovane, risorsa importante e vitale della nuova società post Covid-19».
Nessuna fusione...
La certezza è per ora quella che la numero uno biancorossa resterà al timone. «In tanti si sono avvicinati chiedendo cambio di matricola, estinzione, fusioni, mantenimento di oneri e consegna di onori, affidando il settore giovanile a terzi. Quasi come se alla “Pres” interessasse il ruolo più che il progetto. Niente di più sbagliato. Sono innamorata della mia Araba Fenicia e delle sue ceneri, ed è giusto sia io a prendermi cura della ricostruzione… nel bene e nel male!».