La Chivasso: Prima squadra in bilico, Under 15 ormai già saltata
Oggi, domenica 26 settembre le formazioni dovrebbero scendere in campo.
Non è affatto certa la presenza in campo oggi, domenica 26 della prima squadra del La Chivasso, mentre la formazione Under 15, iscritta al campionato di Aosta e che dovrebbe iniziare le proprie fatiche oggi 26 ospitando l’Aosta 511, di fatto ha praticamente preso il volo.
La Chivasso: Prima squadra in bilico, Under 15 ormai già saltata
A dire la verità sembra essere un po’ tornati al dopo partita di due anni fa contro la Virtus Vercelli, quando scoppiò la grana «acqua fredda» e da lì in poi ci fu l’addio dell’allora presidente Gianpiero Pitzalis e l’arrivo di Marilena Gisoldo. Dal dopo gara di quel 15 settembre 2019 una miriade di «taglia e cuci» per portare avanti l’attività, ma ora la sensazione è di essere arrivati al dunque. Non è affatto certa la presenza in campo domenica prossima della prima squadra del La Chivasso, mentre la formazione Under 15, iscritta al campionato di Aosta e che dovrebbe iniziare le proprie fatiche domenica 26 ospitando l’Aosta 511, di fatto ha praticamente preso il volo. Effetti dell’incertezza che aleggia attorno alla società e che è favorita a livello burocratico dal non aver ancora effettuato i tesseramenti ufficiali presso la Figc dei componenti classe 2007 della squadra di Filippo Storniolo. Che, a quanto pare, tenterà comunque di prendere parte al campionato spostandosi in un’altra società (La Pianese?) sperando nella mano benevola della Federazione per essere inserita nel girone al posto del nome La Chivasso, nonostante l’inizio delle partite sia dietro l’angolo. Zero precedenti in merito, ma in settimana ci sarà il responso, a meno di colpi di scena che vedano i colori biancorossi ancora in campo qualora l’«arrocco» di squadre non andasse a buon fine. La situazione è apparentemente meno «catastrofica» a livello di prima squadra, ma a mettere la mano sul fuoco, sul fatto che domenica 26 la truppa di Manuel Lami si metta al volante per arrivare alle porte di Biella e giocare in casa del Ponderano, ci si può anche scottare. Ci starebbe vedere il La Chivasso in campo, per l’attaccamento alla causa di alcuni giocatori e per la dedizione dei dirigenti rimasti (a Cigliano due domeniche fa Lami era di fatto supportato unicamente dalle «bandiere» Roberto Ferrara e Antonio Falcitelli), ma la misura sembra ormai colma soprattutto a causa dell’assenza di una struttura idonea nella quale allenarsi. I nuovi problemi del «Pastore» sono arcinoti da qualche tempo: per le squadre non c’è la possibilità di avere una doccia calda dopo gli allenamenti, e così facendo l’unica prospettiva è quella di trovare un nuovo impianto sportivo sul quale allenarsi. Per le partite è stato individuato il «Rava», ma per le sedute settimanali è ancora notte fonda. E il nodo è appunto questo, con questi ultimi giorni quanto mai frenetici, in attesa di capire cosa vorrà fare la presidente Marilena Gisoldo (a metà pomeriggio ieri è circolata anche la voce delle sue dimissioni).
Chiusa in vista?
Se la numero uno di viale Matteotti dovesse mollare allora di fatto la società chiuderebbe i battenti. Qualora si andasse avanti invece ci vorrebbero rassicurazioni per «salvare» almeno la prima squadra. Serve a tutti i costi un campo di allenamento oltre che un gruppo di giocatori che garantiscano la loro presenza. Qualcuno si è già diretto altrove (l’attaccante Emanuele Lombardo viaggia verso Mappano), altri giocatori sono «marcati stretto» da diverse società del territorio. Ma sotto sotto tra le «eminenze grigie» che si interessano di «cose biancorosse» c’è chi pensa già agli scenari futuri in caso di sparizione dell’attuale La Chivasso (sarebbe comunque un abominio dopo oltre 100 anni di storia). Alla fine della prossima stagione in teoria basterebbe un cambio di denominazione sociale da parte di altre società presenti sul territorio per proseguire la storia con i colori biancorossi, con una categoria anche migliore della Prima (Eccellenza?) e con possibilità di affrontare un discorso di settore giovanile che faccia tornare Chivasso un polo di attrazione. In tal caso però addio matricola e stemma storico (tipo il Novara, estromesso dalla C e ripartito dalla D con un nuovo club), ma pazienza.