IL CASO

La Chivasso, sparito il settore giovanile

La società è iscritta al campionato di Prima Categoria.

La Chivasso, sparito il settore giovanile
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La Chivasso ormai spettro di se stesso, iscritto sì al campionato di Prima Categoria, ma con un settore giovanile (da sempre il suo fiore all’occhiello) ormai inesistente.

La Chivasso, il declino

Sembrano passati secoli da quando quattrocento bambini e ragazzi correvano sull’erba del «Pastore» inseguendo un pallone e il sogno di diventare campioni.
Addosso, quella maglia biancorossa simbolo della città, della voglia di vincere e di divertirsi, di stringere amicizie e di non arrendersi, nonostante le avversità.
Ora, però, diventa difficile anche solo trovare le parole per descrivere quanto si sta vivendo in viale Matteotti, con un La Chivasso ormai spettro di se stesso, iscritto sì al campionato di Prima Categoria, ma con un settore giovanile (da sempre il suo fiore all’occhiello) ormai inesistente.
Come confermato martedì dall’ufficio stampa della società, oltre alla Juniores vi sarebbe una sola squadra certa, quella dei 2007 - Under 15, a cui si aggiungono alcuni bambini classe 2010 - 2013.

Sparito il settore giovanile

Sarebbe ingiusto dare tutte le colpe all’attuale presidente Marilena Gisoldo, perché la responsabilità deve essere divisa con chiunque (le) abbia permesso di arrivare a questo punto, un capitolo nella centenaria storia del club che (parafrasando Marx) dal dramma ha assunto ormai i toni della farsa.
I suoi fedelissimi, da Alessandro Trusciglio a Marco Gastaldo, hanno scelto altre strade, e al momento la società è guidata da un direttivo di cui nessuno o quasi, tra i «vecchi» del Pastore, conosce nomi e volti.

La FIGC non può renderlo noto per questione di «privacy» (anche se in Federazione arrivano solo i nomi di presidente, vice e segretario) e anche al «Pastore» sembrano essere molto gelosi dell’elenco. Gli unici due nomi fatti sono quelli di Gisoldo (definita «referente unica») e del direttore sportivo Roberto Ferrara.
Non viene d’aiuto, per conoscere quali siano i progetti della società, nemmeno la nuova pagina Facebook «URS La Chivasso - ASD calcio», con undici like e l’ultimo aggiornamento datato 22 agosto (un allenamento della prima squadra).

Tornando alle giovanili, lo staff di Gisoldo aveva organizzato due open day per le giornate del 24 e del 27 luglio, mentre ad oggi le (poche) speranze di far scendere in campo qualche squadra sono riversate al passaparola che avverrà dopo la riapertura delle scuole. Tanto per dire, non vi sarebbero nemmeno i Pulcini...
Accanto a Gisoldo in queste ultime settimane sarebbe sceso l’ex presidente biancorosso Eugenio Giraulo, lo stesso che due anni fa, durante la presentazione della «nuova» società targata, appunto, Gisoldo, aveva dato per certi i festeggiamenti al PalaLancia per il centenario, invece mai avvenuti.

Una presenza, quella di Giraulo (vicino al Pd del sindaco Claudio Castello) che spiega l’estrema cautela dell’amministrazione a prendere una posizione su quanto stia avvenendo al «Pastore», non certo un’associazione come le tante attive in città ma «storicamente» il principale punto di riferimento per le famiglie chivassesi che, a quanto pare, hanno invece iniziato a guardarsi altrove. Impossibile, ad esempio, nascondere il trasloco quasi totale del vivaio a Torrazza, con uno Junior che ha fatto il pieno di iscrizioni.
Contattata telefonicamente, non senza imbarazzo l’assessore allo sport Tiziana Siragusa ha annunciato un incontro con Gisoldo in programma per il prossimo 13 settembre. Senza entrare nel merito, Siragusa ha ricordato come Gisoldo abbia sempre detto di «Aamare le sfide e di voler riportare in alto il nome della società». Come, non è dato sapersi.
A dire il vero non è ancora nemmeno chiaro (a distanza di due anni) come Gisoldo sia arrivata al Pastore: nel corso della conferenza stampa di presentazione nei locali della Croce Rossa aveva dichiarato di «essere stata chiamata», ma non si è ancora capito (con assoluta certezza ovvio, mentre le voci sono legate al passato immediatamente prossimo al suo arrivo tra mazzi di fiori - e avvocati) chi ci fosse dall’altra parte della cornetta...

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