l'intervista

Matteo e il sogno della MotoGP

A quasi 14 anni il motociclista collinare ha chiuso una stagione positiva nel campionato italiano velocità

Matteo e il sogno della MotoGP

Ha 13 anni e mezzo e un grande sogno, quello di poter arrivare a gareggiare in Moto Gp.

Matteo e il sogno della MotoGP

La stagione sportiva del pilota collinare Matteo Agostino si è conclusa da poche settimane, dopo l’ultimo appuntamento del campionato italiano velocità che è stato disputato a Varano.
Così giovane, Agostino ha ancora tantissima strada davanti, ma la sua passione e la sua determinazione nell’affrontare gara dopo gara lo stanno portando a raggiungere dei risultati già molto soddisfacenti.
E, se riuscirà a proseguire lungo la strada che ha intrapreso, guardando al futuro, le prospettive per lui non potranno che essere assolutamente rosee.

A tu per tu con il pilota

Matteo, come giudichi la tua stagione sportiva? Sei soddisfatto di come si è sviluppata gara dopo gara?

«Devo dire che sono soddisfatto. E’ stata un’annata che mi ha permesso di fare esperienza e dunque di crescere. Dal punto di vista dei risultati, sono stato costantemente nel gruppetto dei primi, tranne in alcune occasioni, e questo è certamente un aspetto incoraggiante, perché significa che abbiamo lavorato bene con tutta la squadra. Ho difeso i colori del Team Gp Racing».

L’ultima gara è stata a Varano. Come è andata?

«In gara 1 mi sono classificato al sesto posto, per quanto riguarda la gara 2, invece, il risultato non è arrivato, ma può accadere nell’arco di una stagione che le cose non vadano sempre come uno spera».

A Varano, però, a sostenerti ci sono stati dei tifosi speciali, vero?

«Si, ho avuto al mio fianco il gruppo del Moto Club Colline Torinesi di San Raffaele, che mi segue sempre e mi supporta a distanza in ogni gara. E’ stato bello averli qui con me e li ringrazio davvero per il tifo che fanno e il sostegno che mi danno. A San Raffaele, qualche tempo fa sono stato anche premiato da parte dell’Amministrazione, che mi ha consegnato una targa. Sono davvero molto legato al Moto club per quello che fanno per me».

Conclusa la stagione, però, l’attenzione è già focalizzata verso la prossima?

«Ci stiamo pensando, certo, anche perché l’obiettivo sarà quello di passare nella categoria subito superiore. Una crescita, che mi permetterà di fare ancora più esperienza».

Il team che hai avuto al tuo fianco quanto è stato importante?

«Molto, perché poter contare sull’esperienza di piloti come Guido Pini, che è impegnato in Moto 3, Kevin Manfredini e Alessandro Pucci mi è servito parecchio. Sono giovane e per me, oggi, è assolutamente fondamentale prima di tutto imparare da chi ha più esperienza in questa disciplina».

Il tuo sogno?

«Non farei questo sport se non ambissi a raggiungere la Moto Gp. So che la strada è decisamente lunga e difficile, ma provare a costruire le condizioni per riuscirci, passo dopo passo, è un obiettivo».

Il tuo pilota preferito?

«Ho sempre apprezzato moltissimo Valentino (Rossi). Non l’ho mai visto vincere, perché ero piccolo quando lui trionfava, ma ora, con mio papà e la squadra quando possiamo ci fermiamo a guardare dei video delle sue gare. Anche da queste si può imparare. Mi piace molto. E’ stato un campione che è riuscito a coinvolgere tutti».

Ti piacerebbe gareggiare con il suo team Vr 46?

«Sarebbe un sogno, magari. Lui è stato davvero un grande»

L’impegno del campionato è grande. Come riesci ad allenarti duante la stagione?

«Andiamo sia in moto, nei circuiti che si trovano vicino a casa, ma cerco anche di fare palestra, perché è molto importante per riuscire a gestire la fatica del fisico durante la gara».

A 13 anni e mezzo, però, la scuola è la cosa principale…

«Certo, naturalmente. Frequento la terza media e l’impegno nello studio è fondamentale».