SALUGGIA

Muore la Virtus, «La società era già in crisi»

Papotto replica alle dichiarazioni dell'ex presidente Momo.

Muore la Virtus, «La società era già in crisi»
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Il campo sportivo di via Ponte Rocca è al centro di un dibattito che si sta accendendo sempre più nel corso di queste settimane, ancor di più dopo le dichiarazioni dell’ex presidente della Virtus, Gigi Momo.

Muore la Virtus

Il campo sportivo di via Ponte Rocca è al centro di un dibattito che si sta accendendo sempre più nel corso di queste settimane, ancor di più dopo le dichiarazioni dell’ex presidente della Virtus, Gigi Momo.
E, dopo tante parole, anche il consigliere con delega allo sport Nicolò Papotto vuole metter fine a questa storia che si è chiusa con la “morte” della società che nel 2021 avrebbe festeggiato i suoi 100 anni.

«La società era già in crisi»

«Credo che per un’attenta valutazione occorra fare un passo indietro ed esaminare la situazione nel suo complesso. - comincia così Papotto che poi prosegue -. Nel giugno 2019 l’Amministrazione ha appreso dai giornali che la Virtus Saluggese aveva trovato come soluzione alla sua stessa sopravvivenza l’accordo con Cigliano Calcio, perdendo definitivamente la sede di Saluggia, oltre che i colori sociali. Dunque non mi sembra che ciò si a accaduto per problemi legati all’impianto, tema centrale di questi giorni, tanto meno ai rapporti tra i vertici dell’associazione e l’Amministrazione».

«Noi abbiamo fatto tutto il possibile»

Papotto prosegue:

«L’associazione, come sempre ritenuto giusto, usufruiva della struttura a titolo gratuito, le utenze erano interamente pagate dal Comune e per sostenere le spese di manutenzione ordinaria l’Ente partecipava con un contributo di 2 mila euro annui. Non solo, l’Amministrazione nell’ottica di riqualificare l’impianto aveva già programmato ed avviato diversi interventi come la realizzazione di un servizio igienico per il pubblico, una tettoia per il ricovero delle attrezzature, la riqualificazione e messa a norma dell’impianto di riscaldamento e produzione acqua calda del blocco spogliatoi, oltre che numerosi interventi minori che hanno permesso al campo di ottenere l’omologazione dalla FIGC fino al 2022, per un totale di oltre 70 mila euro. Preoccupati per il futuro della struttura, ma convinti della bontà del principio alla base della determinazione delle tariffe degli impianti, ovvero agevolare le associazioni di Saluggia, la convenzione con la nuova società di Cigliano, stipulata nel luglio scorso, prevedeva le utenze a carico della società stessa a fronte di un contributo di 5 mila euro per sostenere le spese legate all’avvio di un Settore Giovanile negli anni dimenticato, obiettivo invece principale nelle scelte dell’Amministrazione. Agevolazioni economiche e priorità di utilizzo strutture ad associazioni saluggesi sono principi che valgono per tutti gli impianti sportivi del Comune e in questa direzione vanno ovviamente anche il nuovo disciplinare e le tariffe da poco approvate. Aggiungo che nel corso della stagione, per soddisfare precise richieste di Cigliano Saluggia Calcio, l’Ente si è fatto carico dell’acquisto di arredi come i nuovi lettini da massaggio e ha permesso che l’associazione, in quanto convenzionata, utilizzasse durante l’anno il Palazzetto dello Sport gratuitamente. E’ una condizione che non avviene per nessun altro utente esterno ma lo abbiamo fatto affinché i bambini e i ragazzi, sempre prioritari, potessero allenarsi anche nei mesi invernali, appena saputo che altrimenti tali incontri non sarebbero stati garantiti, con un grave danno per i nostri ragazzi e le loro famiglie. Ancora, nel giugno scorso l’Amministrazione ha confermato al presidente Giorgio Testore, con lettera protocollata, la massima disponibilità per capire quali erano i progetti dell’Associazione per l’utilizzo dell’impianto nella nuova stagione sportiva. Voglio sottolineare che, a differenza di quanto letto sulla stampa, il Comune di Saluggia non ha mai comunicato all’associazione l’indisponibilità dell’impianto per la nuova stagione, né si sono tenuti incontri che abbiano portato a non trovare un accordo per l’utilizzo della struttura. Siamo disponibili al dialogo con tutti i fruitori delle strutture comunali e sensibili all’importanza di incentivare la pratica sportiva, soprattutto quella giovanile, consapevoli delle difficoltà che oggi incontrano le associazioni, sia numeriche, in termini di appassionati pronti a scendere in campo per aiutare, che economiche. Poi non è un problema se dovrà essere l’Amministrazione il capro espiatorio ad una crisi di più ampia e complessa portata, iniziata qualche tempo fa con l’azzeramento dei progetti per i ragazzi e culminata con la vicenda Cigliano Calcio, per la quale il nostro mancato intervento sugli spogliatoi sarebbe bastato loro a non garantire l’attività ai bambini di Saluggia. Forse però occorrerebbe, almeno per il futuro, che tutte le parti in gioco iniziassero a prendersi le proprie responsabilità».

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