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Palestra vietata alla Graphic Idea Montanaro

Quaranta centimetri fatali costringono la squadra a giocare gli appuntamenti principali «fuori casa»

Palestra vietata alla Graphic Idea Montanaro
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Quando quei quaranta centimetri fanno la differenza e possono mettere in gioco il futuro di una società sportiva.

Palestra vietata al Volley Montanaro

E’ questa la difficile situazione che sta attraversando il Volley Montanaro che da sempre si trova a giocare in una palestra di strada del Vallo non adeguata alle richieste della Fipav perché mancano 40 centimetri secondo la normativa in materia.
La conseguenza è che i giocatori non possono disputare le gare in casa ma devono fare la trasferta per le competizioni maggiori, con tutti i disagi che ne conseguono.

Il caso

«Venerdì 24 marzo - riferisce il direttore sportivo Graziano Ferrò - è iniziato il percorso della Graphic Idea Montanaro nei playoff del Campionato di Prima Divisione femminile, che sanciranno le tre promozioni in serie D. Un bel traguardo per le nostre ragazze. Ma proprio ora che servono quella spinta e quel calore del nostro pubblico, siamo costretti dal regolamento ad andare a giocare fuori paese, addirittura in casa della formazione avversaria, a Moncalieri, a 60 chilometri di distanza. Sempre per quei maledetti 40 centimetri che mancano su di un lato e che non permettono la disputa delle gare importanti, ovvero playoff, tabellone finale, regionali. Di nuovo tanta fatica per raggiungere certi risultati, ma dobbiamo giocare le gare importanti fuori dal paese per inadeguatezza degli impianti, anche se ogni tanto ci sentiamo un po’ “diversi” su queste limitazioni. Che dire? Aspettiamo che le autorità ci diano una mano mettendo in atto quanto promesso, anche se sappiamo che non sarà facile, ma sappiamo avere fiducia».

Da un lato il campo a norma, dall’altro squadre «da urlo».

«E’ proprio questo il controsenso - aggiunge Ferrò -. Abbiamo i migliori giocatori in un campo non regolamentare. Il sodalizio montanarese vanta un settore giovanile di spicco in cui sono coinvolte squadre femminili e maschili come in nessun’altra società del Canavese. Non vorrei che la Federazione ci tolga le deroghe che finora ancora ci concedeva, a quel punto saremmo costretti a chiudere. Abbandonare così il progetto sportivo con i ragazzi per un problema burocratico sarebbe davvero un peccato».

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