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Stop dei campionati: il La Chivasso è salvo

Una delle annate più brutte nella storia centenaria.

Stop dei campionati: il La Chivasso è salvo
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Una delle annate più brutte nella storia centenaria (ma non festeggiata a dovere per vari problemi) del La Chivasso vede i biancorossi scamparla bella.

La Chivasso si salva

Con lo stop dei campionati proposto dalla Figc Piemonte-Valle d’Aosta e il conseguente «congelamento» delle classifiche, il team ultimamente guidato da Marco Gastaldo rimarrà in Prima Categoria senza più doversi preoccupare dei play out che parevano inevitabili. Un’ottima base da cui ripartire in attesa che vengano ufficializzate le novità societarie già filtrate poco prima della sosta causa emergenza da Covid-19. «La Federazione a mio avviso ha fatto la miglior cosa possibile - sottolinea il direttore sportivo e presidente pro tempore Alessandro Trusciglio - alternative non ce n’erano se non la sospensione definitiva dei campionati, per il discorso promozioni/retrocessioni invece ho solo un dubbio. Nei gironi di prime squadre ci sono società che hanno investito dei soldi e vedersi defraudati di una promozione quando si era al primo posto della classifica non è bello. Avrei inoltre fatto retrocedere l’ultima classificata. Dopodichè bisognerà anche capire se queste decisioni saranno ulteriormente modificate o diventeranno definitive». S

Il futuro del calcio

Seri gli sviluppi che avrà in futuro il calcio dilettantistico, secondo Trusciglio: «Diventa un rebus capire come gestire i giocatori per il prossimo campionato, soprattutto per le prime squadre prevedo un anno di sorprese. Sarà dura per alcuni ripartire, soprattutto per chi non ha le giovanili, ma non so neppure se si possa giocare già a settembre. Non so neanche come possa la Federazione aiutare le società, ma non penso comunque sia questo il problema principale. Ci sono altri problemi, che riguardano la possibilità di attirare ancora sponsor e giocatori. Già era difficile negli ultimi tempi, figuriamoci d’ora in poi. Penso che tutte quante le società sappiamo di dover ripartire con un handicap, i piccoli introiti che potevano entrare per il 2020 non sono entrati e una delle poche forme di guadagno erano i tornei giovanili che alla fine non sono stati svolti. Ci saranno fusioni, accorpamenti e cose del genere, il che spiace veramente, ma il punto più grosso sarà ripartire. Una volta fatto questo piano piano ci si rimetterà a posto e potrebbe anche non bastare tanto. Ad ora la luce non la vedo sicuramente perché mi è impensabile anche solo ipotizzare di entrare in un campo sportivo e mettere in sicurezza le strutture. Nel calcio dilettantistico questo è proprio il punto più difficile».

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