RIFONDAZIONE BIANCOROSSA

La Chivasso-Tubino, aria di matrimonio: il problema? i soldi...

Dopo un secolo di storia la società di calcio rischia di sparire.

La Chivasso-Tubino, aria di matrimonio: il problema?  i soldi...
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La Chivasso-Tubino. Potrebbe essere questa la soluzione alla continuità del calcio biancorosso a Chivasso, ma ad oggi è necessaria molta cautela in questa fase e il primo ad utilizzarla è proprio Libero Tubino: «Sicuramente, qualora si presentassero le condizioni necessarie ad intraprendere un nuovo progetto calcistico, La Pianese non esclude la trattativa con una Società centenaria cosi importante».

Tubino e il La Chivasso

«Sicuramente, qualora si presentassero le condizioni necessarie ad intraprendere un nuovo progetto calcistico, La Pianese non esclude la trattativa con una Società centenaria cosi importante» scrive proprio l’attore numero uno della rinascita del club della Piana, Libero Tubino. Come ultimo tassello di un discorso non banale. «In risposta a quanto enunciato dall' articolo pubblicato in prima pagina della Periferia del 03/06/2020 in cui si afferma «La Pianese di Tubino aiuterà il Chivasso» credo siano doverose da parte mia alcune considerazioni. Per quanto io possa essere compiaciuto della stima e delle attenzioni riservate alla Società “La Pianese”, non posso ad oggi confermare “l'aiuto” annunciato dall'articolo. Penso che attualmente non sussistano le condizioni economiche utili a intraprendere un progetto di questa portata. Il campionato di Eccellenza richiede grandi sforzi umani ed economici , per tanto non è pensabile cominciare un campionato senza un incremento di risorse umane competenti e di un concreto e continuo apporto economico, che potrebbe arrivare solo da una cordata di amici ed imprenditori appassionati di un calcio così bello che rischia di morire. Questo momento, così difficile, post epidemia che ha spezzato tante vite e messo in ginocchio l'economia Nazionale, non credo consenta anche a chi negli scorsi anni ci è stato vicino con sponsorizzazioni e pubblicità di poterlo rinnovare anche nella prossima stagione. Ma sicuramente, qualora si presentassero le condizioni necessarie ad intraprendere un nuovo progetto calcistico, La Pianese non esclude la trattativa con una Società centenaria cosi importante».

Cosa cambierebbe...

Dunque il dottor Libero Tubino, ad ora fautore dei successi de La Pianese nelle ultime 3 stagioni, riconosce l’importanza della storia del La Chivasso. Ed è un ottimo punto di partenza, anche se il discorso sembra arrancare su questioni economiche legate al momento. Discorso sacrosanto anche considerando il fatto che molti club che ha incontrato La Pianese nell’ultima stagione in Eccellenza non ripartiranno più con le stesse possibilità della stagione precedente (Borgaro è uno degli esempi più calzanti ed anche più vicini). Si parla di Eccellenza perchè proprio il club collinare prende parte a questo campionato ormai da due anni. E se invece l’approdo a Chivasso svoltasse verso un senso fattibile porterebbe appunto il «Pastore» a vedere l’Eccellenza di nuovo in auge dopo la parentesi degli anni ‘90. Giova appunto ricordare i passaggi burocratici per la costruzione del nuovo La Chivasso partendo da La Pianese, esulando per un attimo dal discorso economico. Il club di San Raffaele Cimena dovrebbe semplicemente cambiare nome e ovviamente venire a giocare in città. Il tutto segue precise direttive che la Figc Piemonte-Valle D’Aosta renderà note a breve. Sabato scorso nel frattempo proprio il sindaco di Chivasso Claudio Castello e Libero Tubino hanno avuto un incontro a palazzo Santa Chiara. Probabilmente per iniziare ad intavolare un discorso calcistico. Non può non essere interesse dell’amministrazione comunale, infatti, come ricordano sempre alcune «leggende» biancorosse nella pagina a fianco, vedere una continuità nella storia del massimo sodalizio calcistico cittadino. Allo stesso tempo si fanno anche i conti con un «Pastore» ad ora affidato al La Chivasso attualmente esistente. Meglio non usare prove di forza (e fare figuracce come nella vicina San Mauro), ma lasciare scorrere naturalmnete le cose. La centenaria Urs biancorossa infatti rischia davvero di non iscriversi più e anche il discorso di una fusione con La Pianese è impraticabile. Quando l’addio sarà certo ecco allora pronto lo spazio per Tubino e i possibili imprenditori appassionati che possano garantire la sussistenza della società di cui è presidente onorario. Il discorso è appena iniziato ma i passi sono quelli giusti.

Il grido di 4 «leggende» biancorosse: la cosa determinante è la continuità

Il La Chivasso deve continuare in ogni modo a rappresentare la città sui campi di calcio. Questo il pensiero delle colonne biancorosse Leo Rubino, Rocco Parisi, Piero Graziano e Gianni Ghezzi.
Ghezzi e Rubino: «Il dottore è una persona stimata che può far convogliare attorno a sè figure serie». Graziano e Parisi: «Dopo 100 anni di storia il momento attuale è deprimente»

Gastaldo torna al Gassino

Non più tardi di 8 mesi fa era al tavolo della nuova dirigenza del La Chivasso, pronto a gestire il dopo-Pitzalis al fianco di Alessandro Trusciglio e Marilena Gisoldo. Ora Marco Gastaldo è addirittura un ex biancorosso. Con la pubblicazione da parte del Gassino San Raffaele degli staff tecnici delle squadre dalla Prima Categoria all’Under 14 ecco svelato il ritorno in rossoblù del tecnico brandizzese. Che fino allo scorso febbraio ha guidato addirittura la prima squadra dell’Urs La Chivasso subentrando a Francesco Parisi. Non uno scandalo chiaramente, dal momento che a Gassino Gastaldo c’è già stato a più riprese, ma perde altri pezzi il club biancorosso.

Resta Trusciglio

Di fatto è rimasto Alessandro Trusciglio, nel ruolo di ds-presidente pro tempore (anche se per la Figc è ancora Marilena Gisoldo la presidentessa) ad impegnarsi per imbastire qualcosa che possa dare nuova linfa al club biancorosso. E se già due settimane fa proprio sulle colonne della Nuova Periferia era stato esplicitato che ci poteva essere anche il rischio di non proseguire l’attività a causa del difficile momento economico, acuito ancora di più dall’emergenza Covid-19, man mano che passa il tempo le possibilità di vedere ai nastri di partenza la centenaria Urs sembrano sempre meno.

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