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San Crescentino 2023, IL VIDEO della cerimonia del Carsantin d'or

Un momento carico di emozioni all'Angelini

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Dopo la cerimonia di consegna della Costituzione ai neo maggiorenni, il sindaco Vittorio Ferrero ha consegnato l’onorificenza civica «Carsantin d’or».

«Carsantin d’or»

Dopo la cerimonia di consegna della Costituzione ai neo maggiorenni, il sindaco Vittorio Ferrero ha consegnato l’onorificenza civica «Carsantin d’or».

Una splendida cerimonia durante la quale è stato protagonista Mario Vecchio, il partigiano Mariuccio.

 

 

La sua storia

"Nato il 16 novembre del 1925, Mario era vissuto sotto la dittatura fascista, andava a scuola e non si occupava di politica. Nel 1944 era studente al quarto anno di geometra a Casale, la guerra sembrava lontana, ma si trovò a dover rispondere alla chiamata alle armi della Repubblica Sociale Italiana. I Bandi Graziani toccavano tutte le classi dal 1925 al 1914, inoltre il decreto del 18 febbraio '44 sanciva la pena di morte per i renitenti e i disertori. «Il nostro territorio era sotto occupazione nazifascista, con coprifuoco, violenze e controlli. - scrive l’Anpi - Nel mese di agosto con un gruppo di amici decise di non arruolarsi e raggiunse le colline di Verrua Savoia. Entrò nella 2^ brigata della VII Divisione Autonoma Monferrato fino al rastrellamento nazifascista di metà novembre. Mario Vecchia fu trasportato nel lager di Bolzano, rasato, marchiato con il numero 6583 e rivestito di una divisa leggera, con il triangolo rosso (oppositore politico). Fu inserito in una squadra di lavoro e fino ad aprile destinato a fatiche e attività pericolose, non mancavano le botte, il freddo e solo la scarsa zuppa giornaliera. Nel campo spadroneggiavano due SS ucraine, che tutti chiamavano Sette (Michael Seifert) e Otto (Otto Stein). Erano dei sadici, colpevoli di uccisioni sommarie e violenze ai prigionieri anche ebrei. Finalmente dopo tante sofferenze, ci fu la liberazione e Mario, il primo maggio 1945, ritornò a Crescentino. Ritrovò i genitori, riprese a vivere, impegnarsi e a mettere su famiglia. Fu il 1994, l'anno della scoperta dell'armadio della vergogna, che tornò a ricordare il periodo doloroso trascorso nel lager. Il procuratore militare di Verona iniziò ad aprire fascicoli contro i criminali di guerra nazifascisti, così Mario Vecchia nel 2000 andò a testimoniare con altri venti superstiti contro Michael Seifert, dal 1951 rifugiatosi in Canada. Solo nel 2008 fu estradato in Italia e giudicato colpevole di tanti omicidi. E da quel tempo Mario Vecchia è diventato un testimone per l'Anpi e nelle scuole, ricordando i suoi compagni partigiani e i deportati, parlando della democrazia e della libertà".

Il concerto

Un bell'evento organizzato in occasione del concerto dell’orchestra e coro giovanile «Viotti» dell’Istituto Comprensivo «Serra».

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