Canale Demaniale, investimento da 400 mila euro per le sponde
Interventi a carico del Consorzio
Canale Demaniale di Caluso, il Consorzio investe circa 400 mila euro per la realizzazione di lavori per la messa in sicurezza di sponde e fondale lungo il percorso che il canale compie attraversando numerosi Comuni del Canavese. Uno dei punti interessati si trova in Frazione Arè.
Canale Demaniale, investimento da 400 mila euro
«Il punto critico oggetto di intervento si trova nella zona poco distante dall’edificio che ospita la Scuola Primaria nella Frazione di Arè – dichiara Lodovico Actis Perinetto presidente Consorzio Canale Demaniale di Caluso – qui occorre effettuare un lavoro di messa in sicurezza attraverso il ripristino della sponda del canale in modo che la strada risulti più alta del corso d’acqua e possa contenere un’eventuale esondazione».
Si tratta di un intervento pagato dal Consorzio?
«Purtroppo, sì – risponde il presidente Actis Perinetto – un costo previsto di circa 140 mila euro incluso in una spesa complessiva di circa 400 mila euro che il Consorzio si appresta a sostenere per realizzare interventi di messa in sicurezza anche in altri Comuni, ad esempio Agliè, Bairo, San Giorgio Canavese che si affacciano sul percorso del Canale Demaniale di Caluso».
Gli altri interventi
Abbiamo parlato della Frazione di Arè, parliamo del capoluogo. In Caluso sono già stati effettuati interventi simili?
«Certamente, per la precisione nel tratto compreso tra via Brissac e via Piave fino alo condominio 1° maggio – dice il presidente Actis Perinetto - in questo caso però si tratta di un progetto con finanziamento ministeriale il cui quadro economico è di 596mila euro. I lavori riguardavano il rifacimento del fondo e delle pareti del canale nelle case del tratto indicato in quanto si erano riscontrati problemi di infiltrazioni di acqua nelle cantine e qualche privato era già intervenuto in autonomia. Vorrei aggiungere che penalizzare esclusivamente il Canale datato anno 1550 del problema è riduttivo e non risponde a verità, infatti, le abitazioni danneggiate non avrebbero dovuto essere costruite a ridosso del canale, parliamo per lo più di abitazioni datate e poi ristrutturate: Se negli anni in cui sono state costruite ci fossero state le leggi attuali, quelle case non esisterebbero».
I finanziamenti?
Perché per i lavori da eseguire ora il consorzio deve pagare di tasca sua? Non è stato possibile accedere a finanziamenti ministeriali anche in questo caso?
«Il discorso è complesso – risponde Lodovico Actis Perinetto – quello del Canale Demaniale di Caluso è un consorzio irriguo, siamo un Ente privato e quindi non possiamo accedere a finanziamenti statali, cosa che invece possono fare i consorzi di bonifica che sono enti pubblici come i Comuni. In Piemonte i consorzi irrigui sono circa 700 e noi siamo tra quelli più grandi; quindi, stiamo discutendo in Regione per rivedere questa situazione riuscire a formare sedici consorzi di secondo livello, cioè di bonifica. Non è un percorso facile né breve, ma bisogna percorrere questa strada, non esistono alternative».