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«Il Comune dovrà spendere molti soldi se vorrà tenere aperto il nido»

Giachello, ex sindaco, contro la conversione del Polivalente: «Chi lo gestirà?»

«Il Comune dovrà spendere molti soldi se vorrà tenere aperto il nido»
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Tutti favorevoli alla realizzazione del nuovo asilo nido nell’attuale Polivalente? No. E lo ha già messo nero su bianco l’ex sindaco Rosanna Giachello.

Nido, il no dell'ex sindaco

Tutti favorevoli alla realizzazione del nuovo asilo nido nell’attuale Polivalente? No. E lo ha già messo nero su bianco l’ex sindaco Rosanna Giachello. Proprio la sua Amministrazione ha realizzato l’opera in via Giuseppe Di Vittorio, stabile che oggi il suo successore Luigi Borasio ha deciso di riconvertire.

Il suo perché

«Sono assolutamente contraria alla scelta fatta da questa Amministrazione in merito all'opzione scellerata di convertire il salone polivalente in asilo nido ed è ripetitivo affermare l'ovvio. - commenta Giachello dopo aver appreso che presto partiranno i lavori - Ma come già detto, ho rispetto delle decisioni di chi ha titolo per poter decidere. Mi sono chiesta come sia stato possibile ottenere un contributo Pnrr di circa 200mila euro per distruggere una struttura nuova come questa, sarebbe stato logico si fosse trattato di una struttura obsoleta, fatiscente e poteva essere un'idea assolutamente corretta. Mi sono persuasa quando ho appreso che con i fondi del Pnrr è stato riconosciuto un contributo di oltre 200mila euro per finanziare tornei di briscola e relativa organizzazione nel territorio del modenese, inserendo l'iniziativa nel settore "coesione sociale", notizia riportata sulle testate giornalistiche e in TV con sdegno e triste ironia. Detto questo, tutto può essere. Qualche mese fa, posi, ponemmo all'assessore e all'Amministrazione una serie di quesiti in merito alla futura gestione di questa struttura. L'unica risposta fu che c'erano alcuni soggetti interessati e che l'attività dell'asilo nido difficilmente sarebbe partita a settembre in quanto i lavori di trasformazione non sarebbero ancora finiti. Per cronaca, ricordo che nel 2015 i lavori di ampliamento della scuola di via Thaon di Revel, grazie all'utilizzo di un contributo di circa 900mila euro, si svolsero tra aprile e settembre e terminarono per l'inizio dell'anno scolastico. Circa 5 mesi di lavori, con ripetute interruzioni, molte create ad arte anche da di chi oggi si trova dall'altra parte della barricata, finalizzate a rallentare i tempi di realizzazione e con l'obiettivo di farci perdere il contributo oltre a pagare per ciò che era stato eseguito e poter affermare che non eravamo in grado di gestire la situazione. Nonostante tutto, i lavori terminarono prima della scadenza fissata dagli Enti superiori. Francamente, non ho mai capito a fondo questo atteggiamento: "Come il marito che per far dispetto alla moglie..." , azione svolta solo per dispetto politico senza un minimo di senso civico e responsabilità. Per inciso, ovviamente tutto ciò che dichiaro è ampiamente documentato e testimoniato da chi ha assistito. Credo che 500 metri quadrati in più a disposizione della scuola, frutto di quella realizzazione, siano stati molto utili, soprattutto nel periodo della pandemia. Tornando all'asilo nido, non essendo scuola dell'obbligo, il servizio può iniziare in qualsiasi momento, anche a gennaio, febbraio. Mi auguro che l'Amministrazione, nel momento in cui è stato riconosciuto il contributo, abbia iniziato il percorso per individuare chi gestirà il servizio, abbia prodotto una convenzione che stabilisca i criteri e i parametri da seguire e soprattutto abbia definito l'aspetto economico-finanziario, tutto questo per essere pronti a mettere in pista il nuovo servizio nei tempi più immediati possibile. Come già affermato, sono fermamente convinta che la gestione non sarà sostenibile economicamente e che con il tempo, per poterla tenere in vita, occorrerà l'apporto di ingenti risorse delle casse comunali fino all'esaurimento delle possibilità, tutto finirà e sarà un macigno per chi si troverà ad amministrare il quel momento. Proprio a fronte di quanto descritto, è e sarà doveroso ed inevitabile vigilare affinché ciò che oggi ritengo sia un danno arrecato in quanto distruzione di ciò che rappresenta l'utilità del salone polivalente per come è nato, non si trasformi in un danno economico irrimediabile al quale chi è responsabile sarà chiamato inevitabilmente a rispondere».

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