False cittadinanze, blitz in Comune: nei guai due dipendenti VIDEO E FOTO
La segnalazione era stata fatta dal sindaco Vittorio Ferrero.
False cittadinanze, blitz in Comune a Crescentino ieri (mercoledì 14 ottobre 2020): nei guai due dipendenti dell'ufficio anagrafe ora chiuso dalla Procura della Repubblica di Vercelli.
False cittadinanze
False cittadinanze. E' questo il motivo per cui sono giunti in Municipio gli agenti di Polizia a Crescentino ieri, mercoledì 14 ottobre 2020. L'operazione "Praemium" della Squadra Mobile della Polizia di Stato, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di quattro persone, facenti parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, denunciando a piede libero anche due compartecipi.
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Sigilli agli Uffici
La Polizia, dopo aver acquisito tutti la documentazione relativa all’inchiesta, ha posto i sigilli e posto sotto sequestro gli Uffici comunali interessati dall’indagine, cioè l'anagrafe e stato civile. Due dipendenti, Annalisa Aresi e Stefano Masino, si sono allontanati dagli Uffici con gli agenti di Polizia.
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Tutto è partito dalle segnalazioni del sindaco
Il primo cittadino Vittorio Ferrero, presente durante il blitz della Polizia di Stato, terminata l'operazione in Municipio ha diramato una nota nella quale spiega la situazione:
“Quando Vittorio Ferrero è stato eletto sindaco, nel 2019, nel discorso di insediamento durante il primo Consiglio Comunale aveva pronunciato le parole di “Trasparenza e Legalità quali pilastri da seguire come faro per gli anni a venire del suo mandato”. Inoltre tutto il gruppo di “Crescentino Viva – Ferrero Sindaco” aveva sottoscritto l’Appello di dodici impegni concreti per prevenire e contrastare mafie e corruzione, lanciato da Avviso Pubblico, consapevoli che chi si candida a ricoprire un incarico pubblico affronta un compito non facile né privo di rischi. “Proprio facendo fede a questo impegno – ha spiegato il primo cittadino Ferrero – quando nel mese di aprile, durante le attività collegate al supporto alla popolazione interessata dal lockdown per la pandemia in corso, mi ero accorto di una concentrazione anomala di residenze di cittadini stranieri presso l’abitazione di un dipendente comunale, avevo ritenuto opportuno confrontarmi con gli organi di Polizia di Stato. Gli stessi avevano già in corso delle verifiche che, a seguito della mia dichiarazione spontanea, hanno intensificato nei giorni a seguire. Ringrazio, per questo, la Procura di Vercelli e la Polizia di Stato per l’accurata indagine svolta. Questa Amministrazione Comunale sarà irreprensibile nell’adottare ogni provvedimento utile a garantire il buon funzionamento degli uffici pubblici. In questi giorni verrà notificata la sospensione dal lavoro dei due dipendenti sottoposti a misure di custodia cautelare ed avvieremo, nel contempo, una verifica immediata sugli atti di residenza rilasciati, sia su quelli sottoposti a misura di indagine sia sugli altri, e se, del caso, procederemo all’annullamento degli stessi in autotutela. L’attività di vigilanza da parte mia non è dunque mai mancata e sin dai primi momenti, in seguito alle anomalie che avevo riscontrato, dopo opportune valutazioni personali, avevo preceduto con le dovute segnalazioni a chi di competenza, nel rispetto del ruolo che mi onoro di ricoprire. Ovviamente in questi mesi non ho potuto esternare alcuna considerazione per il riserbo dovuto alle indagini in corso. Il danno che si sta palesando per il Comune di Crescentino in queste prime ore è enorme. Attualmente gli uffici comunali Anagrafe, Stato Civile ed Elettorale sono chiusi. Ci stiamo attivando per poter riprendere i servizi offerti alla popolazione già dalla prossima settimana, almeno con il rilascio degli atti essenziali di Stato Civile attraverso la collaborazione di Ufficiali di stato civile di altri Comuni o con l’esternalizzazione dei servizi stessi. Nell’arco degli anni 2020/2021 la maggior spesa che saremo costretti a sostenere per sopperire al disservizio è quantificabile in circa 70mila euro. Infine, col supporto di alcuni legali – ha concluso Ferrero – stiamo valutando la costituzione di parte civile del Comune, azione necessaria per tutelare il buon nome della Città dell’Amministrazione Comunale e dei dipendenti che ogni giorno prestano servizio con professionalità e abnegazione”.
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Le tangenti
Nell'intensa operazione si è scoperto che non solo il pubblico ufficiale riceveva delle "bustarelle" (talvolta chiamate “regalo” altre volte “premio”), circostanza documentata grazie alle microcamere installate dagli investigatori della Squadra Mobile all’interno degli uffici comunali per il rilascio delle cittadinanze, bensì concedeva anche l'uso dei suoi alloggi ai brasiliani, tutto dietro ad affitti mai dichiarati.