A VEROLENGO

Guerra tra Comune e Pro Loco: «Basta, facciamo il bene del paese»

Euesto l'appello del cittadino Sandro Congias alla comunità. 

Guerra tra Comune e Pro Loco: «Basta, facciamo il bene del paese»
Pubblicato:
Aggiornato:

Guerra tra Comune e Pro Loco: «Basta, facciamo il bene del paese». Questo l'appello del cittadino Sandro Congias alla comunità.

La Pro Loco rinvia alla Patronale

C’è chi non vuole rinunciare alla Festa Patronale di Verolengo, l’appuntamento clou dell’anno del capoluogo. La «Madonnina» infatti è la manifestazione più importante, peccato che quest’anno c’è il rischio che la parte ludica salti completamente. E c’è chi non è favorevole a questa scelta ma anche ad altre adottate in quest’ultimo anno, come Sandro Congias, cittadino verolenghese che aderisce sempre di buon grande agli eventi.

La "guerra"

«A Verolengo la Pro Loco ha scelto di non organizzare alcuna manifestazione a causa del Coronavirus e quindi per evitare assembramenti e mantenere il consigliato distanziamento sociale il Palio non si farà! - spiega Congias - Mi ha sorpreso il commento del sindaco seriamente dispiaciuto per la decisione della Pro Loco perché quest’anno ricorreva il decimo anniversario del gemellaggio con il comune di La Verpillière.
Decisione, quella della Pro Loco, comprensibile e condivisibile visti i tempi che però ti lascia con l’amaro in bocca considerando che questa potrebbe non essere la causa principale di questa scelta dolorosa. Sembra, infatti, che tra l’Amministrazione comunale e la Pro Loco sia in corso una guerra le cui prime avvisaglie sono sorte dopo il Palio dell’anno scorso. Ora, ragionando con calma, sto mettendo in ordine quanto accaduto e le possibili scelte delle due parti.
L’anno scorso il Palio si è svolto regolarmente, tutti i borghi hanno partecipato con il solito entusiasmo e il paese ha festeggiato il nuovo vincitore. Finito il Palio i rappresentanti dei borghi si stavano preparando alla successiva manifestazione, “La sagra del Ponte” per poi scoprire che non si sarebbe fatta. E qui il primo velato, ma neanche troppo, scontro tra le parti. L’Amministrazione puntava alla Festa di San Martino e la Pro Loco aspettava la chiamata: personalmente consideravo la scelta dell’Amministrazione una scelta politica mirata a cancellare ogni scelta della precedente amministrazione. Comunque noi partecipiamo alla fiera di San Martino, pochi borghi presenti, con l’entusiasmo di chi sta “facendo qualcosa” per il paese; diverse bancarelle e i nostri amici francesi con i loro prodotti.
Nei mesi successivi la Pro Loco in una riunione ci aveva informati che il Palio non si sarebbe più tenuto, come storicamente accadeva, il lunedì, ma sarebbe stato anticipato alla domenica a causa di problemi logistici ed economici. E, sempre per quest’ultimo motivo, ci avevano informati che per la festa di San Martino i borghi avrebbero dovuto anticipare i costi da sostenere per allestire le proprie bancarelle, costi che sarebbero stati poi rimborsati. Poi è arrivato il COVID19 e non si è fatto più niente.
Perché l’Amministrazione comunale ha scelto San Martino e non la Sagra del Ponte (che era più gradita ai verolenghesi)? Ora pare abbastanza evidente: aveva già invitato il comitato di La Verpillière per San Martino.
Sembra inoltre che avessero iniziato a tagliare i contributi alle varie associazioni presenti sul territorio, per motivi di trasparenza amministrativa. La motivazione potrebbe essere un’altra, reperire i fondi per festeggiare con fuochi d’artificio i dieci anni di gemellaggio. Festeggeremo l’anno prossimo gli undici anni del gemellaggio, ma anche il Palio. Il gemellaggio coinvolge poche decine di persone, il Palio tutto il paese. Comunque auspico, auspichiamo che il Comune e la Pro Loco riprendano a collaborare e a parlarsi come (quasi) sempre è accaduto in passato».
Insomma, Congias invoca un armistizio tra Comune e Pro Loco per il bene del paese, per il bene delle manifestazioni e della vita sociale di questa comunità.

LEGGI ANCHE: La Pro Loco rinuncia alla Patronale, il Comune no

Seguici sui nostri canali