A CAVAGNOLO

Manifesti choc e letame, caccia alla donna in nero

Si tratta di una persona non più giovanissima con un foulard a coprire capelli e parte del volto.

Manifesti choc e letame, caccia alla donna in nero
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Manifesti choc e letame, caccia alla donna in nero. Si tratta di una persona non più giovanissima con un foulard a coprire capelli e parte del volto.

Manifesti choc e letame, caccia alla donna in nero

Una donna non più giovanissima, vestita di nero e con un foulard a coprire capelli e parte del volto.
Se la scorsa settimana avevamo scritto della foto postata sui social network con otto ragazzi impegnati nel saluto fascista, questa settimana i riflettori sono puntati su chi, quella foto, l’ha scaricata da Instagram (poco prima che intervenisse la censura del social network) per poi stamparla su decine di volantini affissi sui muri e sulle vetrine dei negozi di Cavagnolo.
Ad immortalare la donna sono state le telecamere del Comune (i filmati sono stati messi subito a disposizione delle forze dell’ordine dal sindaco Andrea Gavazza), che con quelle di alcuni esercizi commerciali hanno permesso di tracciare il suo spostamento, a piedi, per il paese.

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I particolari

La donna, con una camminata particolare (quasi una zoppia), ha percorso via Cristoforo Colombo quasi in tutta la sua interezza (con direzione da Monteu a Brozolo) ed è per questo che resta la principale sospettata anche di aver rovesciato un sacco di letame davanti al «Sage Cafè», gestito da una delle tre ragazze ritratte nella fotografia.
Attraversando la strada più volte, ma quasi sempre sulle strisce pedonali, la donna ha posizionato un volantino persino all’ingresso del Comune di Cavagnolo, per poi raggiungere (con una tranquillità invidiabile, pur trattandosi delle quattro del mattino) la periferia del paese.
I carabinieri dei Marescialli Sabino Massa e Gianni D’Angelo si sono subito messi al lavoro per individuare l’autore dei volantini, e l’acquisizione delle immagini (ad alta risoluzione) ha permesso loro di avere molto materiale su cui lavorare.
Dopo la denuncia della giovane barista le carte sono subito finite in Procura, anche se a Cavagnolo (e nei centri vicini) continua la caccia all’uomo per individuare la responsabile.
Chi ha pubblicato l’immagine su Instagram ha infatti un profilo «chiuso», con i post visibili solo agli amici, ed è per questo che la donna potrebbe essere residente proprio a Cavagnolo o nei dintorni.

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