Operazione Platinum

'Ndrangheta, tempesta politica sul Comune di Chivasso

Nelle intercettazioni le telefonate tra il sindaco Castello e Giuseppe Vazzana, ora in carcere. Al centro, bar e campi da calcetto.

'Ndrangheta, tempesta politica sul Comune di Chivasso
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'Ndrangheta, tempesta politica sul Comune di Chivasso.

'Ndrangheta, tempesta politica sul Comune di Chivasso.

A leggere le pagine dell'ordinanza legata all'operazione "Platinum" condotta mercoledì 5 maggio dalla DIA (leggi QUI tutti i dettagli), vien quasi da pensare che negli anni passati dalla "Minotauro" (era il 2011) ad oggi, la classe politica chivassese (tutta) non abbia ancora imparato a stare lontana dai voti facili, fatti a suon di promesse e telefonate che, se lette oggi, fanno quantomeno pensare che a Palazzo Santa Chiara non abbiano seguito nemmeno una delle tante lezioni della Libera Università della Legalità.

Questione di opportunità

Anche se nelle carte non c'è nulla di penalmente rilevante, la "questione morale" ha un peso enorme, talmente grande che potrebbe avere come conseguenza delle scelte drastiche da parte di chi è chiamato ad amministrare la città  facendo di trasparenza e  correttezza il proprio cavallo di battaglia.

Il bar alla Tav

E così, nelle centinaia di pagine dell'ordinanza si legge delle telefonate tra il sindaco Claudio Castello e Giuseppe Vazzana (uno degli arrestati), imprenditore chivassese che voleva la gestione del campetto da calcio alla Tav e che tramite famigliari (noti quanto estranei alla vicenda) gestiva e gestisce altri locali ed esercizi commerciali nel territorio cittadino.

Un nulla di fatto che avrebbe portato Vazzana ad accantonare Castello per appoggiare il centro destra di Matteo Doria (segnale che alla criminalità organizzata non interessano le idee delle persone, ma le persone nei posti chiave) tornando da Castello dopo la vittoria di quest'ultimo. Nel mezzo, altre telefonate con una aspirante consigliera del centro destra (Linda Usai, amica di famiglia) comunque non eletta.

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