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Sversamento di rifiuti pericolosi e speciali in aperta campagna LE FOTO

Si tratta di lana di roccia e lastre catramate.

Sversamento di rifiuti pericolosi e speciali in aperta campagna LE FOTO
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Uno sversamento di rifiuti pericolosi e speciali è stato rinvenuto ieri, sabato 17 aprile in aperta campagna in frazione Castelrosso a Chivasso.

Rifiuti pericolosi abbandonati

Sono stati rinvenuti ieri pomeriggio in aperta campagna in frazione Castelrosso dei rifiuti pericolosi e speciali. Nello specifico si tratta di lana di roccia e lastre catramate. Purtroppo sempre più spesso le zone verdi e di campagna diventano i luoghi preferiti per chi intende abbandonare dei rifiuti. Si tratta di un fenomeno che si verifica sempre più di frequente, ma in questo caso si tratta addirittura di materiale pericolo. Smaltirlo infatti significa doversi rivolgere a delle ditte specializzate in quando dannoso.

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Combattere gli abbandoni di rifiuti

L'abbandono dei rifiuti è ormai, purtroppo, un fatto comune in molte realtà, sia piccole che grandi. Le amministrazioni comunali si sono mosse o stanno provvedendo per combattere questo fenomeno. In alcuni casi sono state installate delle fototrappole in altri invece è stata attivata la figura dell'ispettore ambientale.

La lana di roccia

la IARC (International Agency for Research on Cancer, massimo esperto in materia ed afferente all’Organizzazione Mondiale della Sanità) ha inserito le lane minerali nel gruppo 3 “non classificabile come cancerogeno per gli esseri umani” (cfr. “insulation glass wool” e “rock (stone) wool” in http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/latest_classif.php).
L’Unione Europea mantiene una classificazione più cautelativa, ma anch’essa riconosce che le lane minerali sono sicure se conformi alla "Nota Q" (ovvero bio-solubili, come quelle prodotte dai soci FIVRA - cfr. pag. 467 e pag. 1380 di https://eur-lex.europa.eu/legal-content/it/TXT/PDF/?uri=CELEX:02008R1272-20180301&from=EN).
I rifiuti costituiti da lane minerali dovrebbero essere sempre classificati non pericolosi; a volte sono classificati pericolosi, non perchè lo siano veramente, ma perché si è persa ogni documentazione a riguardo e, per semplicità, si preferisce evitare di svolgere i necessari test per caratterizzare correttamente il rifiuto. In tali casi, in via cautelativa, li si classifica come pericolosi.
Tutto ciò è stato confermato dal documento "Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV) - Linee guida per l’applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizioni e le misure di prevenzione per la tutela della salute”, approvato dalla Conferenza Stato/Regioni, su proposta del Ministero della Salute, in data 10 novembre 2016 (cfr. http://www.regioni.it/sanita/2016/11/29/conferenza-stato-regioni-del-10-11-2016-intesa-recante-le-fibre-artificiali-vetrose-fav-linee-guida-per-lapplicazione-della-normativa-inerente-ai-rischi-di-esposizioni-e-le-misure-di-prev-488552/).

 

 

 

 

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