CANAVESE

La Santa Croce in balia degli aumenti

Il presidente spiega le difficoltà che il gruppo sta vivendo a causa dell’inflazione

La Santa Croce in balia degli aumenti
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Bollette, carrello della spesa e carburante: anche per l’associazione Santa Croce è un periodo pesante.

La Santa Croce in balia degli aumenti

Sono sempre più numerosi non solo le persone che arrivano dal carcere ma anche gli indigenti che chiedono aiuto alla Santa Croce la quale si sta facendo in quattro per provvedere ai loro bisogni. A fare un bilancio della situazione economica di questa associazione è il Presidente Vincenzo Di Mauro.

«Le spese presso le nostre case di accoglienza (due a Montanaro e una a Candia) - spiega Di Mauro- sono passate da 56 mila euro all’anno nel 2021 a 60 mila euro all’anno nel 2022. Mentre prima una bombola del gas da 15 chili ci costava 47 euro, adesso la paghiamo 53 euro, e la sua durata non supera un mese. I rincari del pellet hanno poi pesato enormemente sul bilancio. Da 4,80 euro al sacco siamo passati quest’inverno a pagarne 10,50 euro. Solo in questi giorni abbiamo trovato una partita scontata a 5,80 euro, così abbiamo acquistato 150 sacchi. Per non parlare del prezzo della benzina, salito alle stelle. Ma anche zucchero, acqua, pasta, non ci stiamo più dentro. Ancora qualche numero per darvi un’idea: la bolletta dell’acqua dell’ultimo mese nella casa di via Aldo Moro a Montanaro è stata di 456 euro. Invece, la bolletta della luce della casa di via Dante a Montanaro si aggira sui 200 euro mentre sui 235 euro per la casa di Candia. Un salasso. Abbiamo preso sei pannelli fotovoltaici in modo da abbattere i prezzi».

Il futuro?

Ma, quest’associazione ce la fa ad andare avanti e come?

«Non ci arrendiamo, ce la facciamo e non abbiamo debiti - risponde Di Mauro- Se non avessimo venduto un alloggio che ci era stato donato in provincia di Cuneo, a quest’ora avremmo già chiuso. Le donazioni sono il nostro sostegno. Abbiamo avuto un importante aiuto di mille euro della Caritas diocesana di Ivrea e di 2 mila euro della Caritas diocesana di Torino. Il banco alimentare è un altro valido supporto. Metto poi qualche soldo anch’io. Facciamo lavoretti di trasloco e il mercatino. Proponiamo in cambio di offerte oggetti a tema pasquale fatti a mano dalla nostra ospite Cesira nel laboratorio di sartoria di Montanaro. Il ricavato sarà destinato a pagare le utenze. Non riceviamo aiuto dagli enti pubblici e i nostri detenuti non ricevono nulla dallo Stato, neppure un centesimo». A sostenere questa associazione è poi anche qualcos’altro. «E’ la fede- conclude- E’ lo spirito di carità alla base del nostro operato».

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