Altro pacco bomba a Torino, stavolta a esponente della Lega
Perchè lui? Aveva postato su facebook contro gli anarchici: "Ci vuole un po' di scuola Diaz".
A Torino un altro plico sospetto simile a quello inviato al sindaco Chiara Appendino. E' stato recapitato all'esponente della Lega Alessandro Sciretti, capogruppo del carroccio nella Circoscrizione 6.
"Ci vuole un po' di scuola Diaz"
Perché tra tutti sia stato scelto proprio il politico lumbard è presto detto. Qualche giorno fa, su Facebook, Sciretti aveva fatto un post a seguito dell'altissima tensione creatasi nel centro del capoluogo, attraversato dal corteo degli anarchici proprio mentre erano in corso numerose altre iniziative.
"Ci vuole un po' di scuola Diaz"
Così aveva tuonato all'indirizzo degli anarchici, rievocando la famigerata mattanza ai tempi del G8 di Genova.
Pacco bomba a Torino
E pochi giorni dopo è arrivato il pacco bomba, stesso mittente dell'altra volta: non a caso, proprio la "Scuola Diaz Genova", firma che riconduce inequivocabilmente il tutto all'area anarco insurrezionalista. Da un primo esame radiografico, stesso contenuto: povere esplosiva e un innesco rudimentale con pila e fili.
Solidarietà a Sciretti
Il capogruppo della Lega, Fabrizio Ricca afferma: “Solidarietà a Sciretti: i leghisti non si fanno intimidire dai mafiosi dell’estrema sinitra. Piena solidarietà e vicinanza al collega di partito e amico Alessandro Sciretti, consigliere di circoscrizione a cui è stata inviata una busta esplosiva. Sappiano questi criminali che non ci faremo spaventare danqueste azioni codarde. Noi, a differenza loro, mettiamo la faccia per fare politica e non ci nascondiamo dietro passamontagna e atti intimidatori mafiosi. Alla fine saranno spazzati via”.
L’onorevole Riccardo Molinari sui pacchi bomba di Torino: “Piena solidarietà ad Alessandro Sciretti, e al sindaco Appendino. I gesti intimidatori non ci fermeranno. Esprimo, a nome di tutta la Lega del Piemonte, la mia completa solidarietà ad Alessandro Sciretti, nostro capogruppo in Circoscrizione 6 a Torino, e naturalmente anche al sindaco di Torino, Chiara Appendino. Non sono certo questi gesti intimidatori, che richiamano alla memoria gli anni più bui della storia dell'Italia Repubblicana, che fermeranno la forte volontà di cambiamento, pacifico e costruttivo, dei piemontesi e degli italiani".
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