VEROLENGO

Volano stracci in Consiglio: «Siete ignoranti» IL VIDEO

In apertura uno scontro tra sindaco e minoranza sul Dup. Cattozzi, Angogna e Matta ne contestano la compilazione

Pubblicato:

E’ la prima volta di questa seconda legislatura Borasio che la minoranza si alza dalle sedie e abbandona l’aula. Un gesto eclatante e annunciato che è arrivato al termine di un discorso del sindaco «a braccio».

Volano stracci in Consiglio

E’ mercoledì 29 marzo quando si apre il Consiglio a Verolengo. Prima di cominciare con l’ordine del giorno, il sindaco Luigi Borasio prende la parola e chiede subito al capogruppo di minoranza Andrea Angogna il perché degli articoli di giornali, delle critiche sollevate sulle opere pubbliche, sul Dup e sull’Irpef. Così Angogna legge un documento nel quale sottolinea: «Pagine e pagine, schemi su schemi totalmente inappropriati che evidenziano numeri relativi a situazioni di anni pregressi, già presenti in documenti del passato, quando il DUP 2023 - 2025 dovrebbe fotografare gli anni 2023 - 2024 - 2025 e eventualmente evidenziare dati relativi ad anni passati come raffronto storico».

Il capogruppo è poi entrato nello specifico e, in conclusione ha affermato: «Chiediamo quindi al sindaco il rinvio della discussione sul Dup e sul Bilancio. Se la nostra proposta non sarà accettata, il gruppo lascerà la seduta e non parteciperà alla discussione e alla votazione in quanto riteniamo gli atti presenti nell'ordine del giorno di questo Consiglio non attendibili e falsati e nei prossimi giorni informeremo il Signor Prefetto di quanto è accaduto nella seduta del Consiglio».

E come dimostra anche il video, la minoranza ha lasciato l’aula perché il sindaco non ha accettato la loro richiesta. Ma prima di alzarsi, hanno ascoltato con attenzione le parole del sindaco.

«Siete ignoranti»

Infatti, Borasio ha voluto spiegare loro tutta la situazione: «Con il Prefetto vi faccio i miei più profondi auguri perché noi l’avevamo interpellato quando il sindaco era Maria Luisa Rosso, ci deve ancora rispondere adesso».

«Per quanto riguarda il Dup, ci sono diversi commenti, tra cui uno, che merita di essere citato questa sera. E’ quello del responsabile Giorgio Pivato, colui che scrive il Documento unico di programmazione: “Fai i complimenti alla minoranza che si è fermata a leggere pagina 9. Peccato che nel Dup ci siano altre 41 pagine da leggere e che se le avessero lette, non avrebbero scritto quel che hanno come scritto”.

Voi urlate di bruciare l’eretico per una questione infondata, siete gente che non dice mai nulla e ora intervenite su un documento che non interessa nessuno. Io che non leggo sono inadatto. Ma mi sembra che anche il sindaco di prima lo fosse e che le contestazioni che venivano sollevate erano da parte del consigliere Franco Sandri.

Tornando al Dup, è effettivamente la spina dorsale perché indica le linee guida del mandato. La legge prevede che il documento contenga le basi, perciò le indicazioni del 2019, e ciò che era in essere dell’amministrazione precedente, cioè nel 2018. Ed è proprio per questo che si chiama premessa.

Ma la vostra amministrazione sarà ricordata come quella dello" Yes Man" tant’è che avete votato anche una proposta di Sandri, sbagliandovi e venendo fermati poi dall’allora segretario comunale che vi ha corretti. Voi non siete capaci di leggere, e nemmeno di capire. Non capite nulla, siete ignoranti.

Come pensate che arrivino i soldi nelle casse del Comune? Arrivano perché si partecipa ai bandi.

Quanti soldi ci avete lasciato? Ve lo dico subito io: 106.064,37 euro di fondi non vincolati quando noi nel 2014 ve ne abbiamo lasciati 195275,14 euro, dunque quasi il doppio.

Vorrei ricordarvi ancora che nel corso del mio primo mandato mi ero dimezzato lo stipendio, insediati voi, Rosanna Giachello l’ha subito reintegrato. Avete scritto che noi portiamo l’Irpef allo 0,75% con la scusa della guerra e del Covid: ma vi sono sfuggite queste cose? Sono reali. Durante la vostra amministrazione, non ha mai nemmeno nevicato.

Vorrei farvi presente che l’illuminazione pubblica è passata da una bolletta di 105.000 euro all’anno a 356.000 euro all’anno ed è un dato di fatto. Dunque aumentare dello 0,05% l’Irpef vuol dire toccare i cittadini con un reddito medio alto di 50 euro in più all’anno. Per risanare le casse del Comune non mi sembra di chiedere tanto e mandare in banca rotta qualche famiglia».

Dittatura?

Di fronte a queste parole la minoranza, attraverso Roberto Cattozzi ha chiesto la parola che gli è stata negata. E quest’ultima ha detto, tra la domanda e l’affermazione «Siamo in dittatura» e dal sindaco è arrivata la conferma spiegando che stava semplicemente applicando il regolamento che loro avevano votato.

 

Seguici sui nostri canali